Ore 12.41 di ieri, il direttore generale dell’Asp 3 di Catania, dott. Giuseppe Giammanco, telefona al sindaco di Bronte, Graziano Calanna. La telefonata giunge dopo giorni caratterizzati da frenetiche interlocuzioni fra il sindaco e il direttore generale e finalmente annuncia al primo cittadino che, dopo circa 12 giorni di inattività, la Tac dell’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte è nuovamente funzionante e che i lavori di sostituzione del pezzo guasto erano stati seguiti direttamente dal responsabile dell’area radiologica dott. Enzo Riccioli. «Finalmente arriva una buona notizia – afferma il sindaco Graziano Calanna – Io, a nome di tutti i sindaci del comprensorio che si battono per l’ospedale, ritengo di dover ringraziare il direttore generale. Certo però non abbiamo gradito i lunghi tempi di attesa che sono serviti per la riparazione, né tanto meno possiamo accettare che nell’ospedale di Bronte continui ad funzionare una Tac così vecchia da non riuscire più neanche ad offrire un servizio di qualità. I tecnici infatti mi dicono che la Tac di Bronte è a “6 strati”, mentre quelle di ultima generazione ormai sono già a “128 strati”. «In parole povere – continua il primo cittadino – la differenza, oltre alla definizione delle immagini che oggi è certamente migliore, è il fatto che i referti si ottengono in un tempo di gran lunga inferiore. Pensate che ciò che a Bronte si ottiene in un’ora, con le Tac di ultima generazione si ottiene in meno di 10 minuti. Di conseguenza mantenendo una vecchia Tac che si rompe in continuazione, non solo si possono effettuare meno referti, ma si sottopongono i pazienti a radiazioni per un tempo più lungo. Per questo – conclude il sindaco – abbiamo già chiesto a Giammanco un incontro per concordare l’acquisto per Bronte di una nuova Tac». Ma nell’agenda dei sindaci non c’è solo la Tac, fra i servizi che nell’ospedale dovrebbero. «Già – aggiunge Calanna – con il direttore dobbiamo capire perché in Ortopedia mancano 3 medici ed in Chirurgia 2. Perché mancano infermieri ed ausiliari quasi ovunque tanto che ogni volta che manca qualcuno le difficoltà aumentano. Infine – conclude – mi dicono che vi sono dei reparti quasi completi non consegnati e per questo utilizzati diversamente. E per adesso mi fermo qui. Insomma – conclude – come vedete i problemi, che conosciamo bene, non mancano. Durante l’incontro con Giammanco, che spero si faccia al più presto, ci auguriamo possano essere affrontati e risolti». Fonte “La Sicilia” del 18-10-2018