Ancora problemi per l’ospedale di Bronte, che da anni, precisamente dall’inizio dei lavori di ristrutturazione, partiti nel 2007 e non ancora completati, funziona sempre con problemi notevoli che spesso restano irrisolti. Dopo il guasto di una cabina elettrica, prontamente sistemata, stavolta è di nuovo la Tac a creare problemi. Infatti, da qualche giorno, lo speciale strumento di diagnostica necessario per le attività neurologiche e ortopediche, oltre che in caso di assoluta emergenza, è guasto e si prevede ancora qualche giorno per la sistemazione, in quanto il pezzo necessario dovrebbe arrivare dalla Germania. Un guaio sia per il personale sanitario del nosocomio, che oltre ad essere privati di un importante presidio, devono subire i disagi di eventuali trasferimenti per eseguire l’esame a pazienti che ne hanno necessità, sia per l’intero territorio, con le ambulanze del 118 costrette a dirottare su Biancavilla o in alcune ore a Paternò o Catania, qualora si ritrovano un paziente che ha problemi di ictus o gravi traumi o probabili lesioni interne. Un disagio che potrebbe anche arrecare danni irreparabili, se il tempo necessario a raggiungere gli altri ospedali non basta a garantire il paziente. Ad esempio, in un codice rosso notturno, dove non c’è possibilità di intervento per l’elisoccorso e il trasferimento su un mezzo a due ruote, allungherebbe i tempi di diagnosi e intervento. «Purtroppo è da sabato che abbiamo avuto il guasto – ci spiega il dottor Giuseppe Spampinato direttore sanitario de ldistretto sanitario Ct2 dell’Asp3 di Catania (comprendente gli ospedali d iBiancavilla, Bronte e Paternò) – è stato immediatamente prenotato e arriverà giovedì mattina da Monaco. Lo stesso giorno verrà montato e contiamo di ripristinare il servizio, anche se finora non ci sono stati particolari disagi, con qualche esame urgente eseguito nei nosocomi di Biancavilla e Paternò». «Esigo maggiore attenzione da parte dell’Asp 3 di Catania nei confronti del nostro ospedale – dichiara il sindaco Graziano Calanna – fino ad oggi ad operare a Bronte è stata una Tac lenta ed obsoleta e non è la prima volta che si guasta. Anche per questo motivo, insieme agli altri sindaci della zona, chiederemo al nuovo direttore generale, che spero venga nominato al più presto, di inserire in bilancio le somme per acquistarne una nuova. Scriverò, inoltre, una lettera all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, chiedendo il suo intervento affinché le nostre legittime richieste vengano assecondate e l’ospedale di Bronte non venga più trascurato». LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 10-10-2018
VECCHIO STRUMENTO A 6 STRATI – La Tac (Tomografia assiale computerizzata) utilizza i raggi X per ottenere immagini tomografiche (cioè di fette o strati corporei) di una sezione trasversale del corpo. Agli inizi acquisiva uno strato di tessuto alla volta, per poi passare a 4, 6, 8 e poi 16 strati, fino agli attuali 128 o 320. Permette un’analisi perfetta dei tessuti. Quella di Bronte è una vecchia Tac a 6 strati.