Continua ad essere l’argomento del giorno, a Bronte, il tentativo del sindaco Graziano Calanna, di limitare il numero di rifugiati che in futuro potrebbero arrivare nella cittadina. Il Ministero dell’Interno ha scritto al primo cittadino per informarlo di avere accolto la sua richiesta di rinuncia al finanziamento “Iride” riservato a quei Comuni che “potenziano la capacità ricettiva del sistema di seconda accoglienza dei minori stranieri non accompagnati”. “Si prende atto – si legge nella nota ministeriale – della formale rinuncia alla realizzazione delle attività progettuali, nonché del finanziamento previsto”. “Rinunciare a dei fondi di questi tempi non è facile – afferma Calanna – ma rendendomi conto che tanti privati si stanno candidando all’accog lienza, ho deciso di ritirare il bando del Comune. Ripeto quanto ho già scritto al prefetto: Bronte non ha servizi sanitari, nè scolastici in grado di accogliere il numero di richiedenti asilo che i privati intendono accogliere, ne ha una cospicua presenza di forze dell’ordine”. A Bronte, infatti, tre cooperative hanno comunicato che intendono dedicarsi all’accoglienza per accogliere complessivamente 85 stranieri che si sommerebbero ai 22 già presenti nello Sprar. Intanto sull’argomento la città si divide e c’è chi parla di razzismo: “Razzista? – replica domandandoci – a Bronte abbiamo già lo Sprar che abbiamo già deciso di confermare. Abbiamo sempre coinvolto questi ragazzi in tante attività, favorendo la loro integrazione. Qualcuno fa pure parte della squadra del verde pubblico. Ma non possiamo accettare che il numero dei rifugiati superi quello della “clausola di salvaguardia”, ovvero l’intesa “Anci – Viminale” che prevede che ogni Comune non possa accogliere più di 2,5 rifugiati per ogni mille abitanti. La procedura – conclude – prevede che prima di concedere ai privati l’autorizzazione ad accogliere i rifugiati, il Ministero debba chiedere il parere del Comune. Vi anticipo subito che la mia risposta sarà no”. Fonte “La Sicilia” del 04-03-2017