Nella splendida cornice offerta dalle opere d’arte della Pinacoteca, Nunzio Sciavarrello, di Bronte, è stata presentata alla stampa la XXV Sagra del Pistacchio di Bronte, che sarà inaugurata venerdì alle ore 18 all’inizio del viale Catania, con la festa rimarrà viva per 2 week end, appunto il prossimo e poi il successivo, dal 3 al 5 ottobre. A presentare la kermesse, ormai appuntamento fisso per migliaia di visitatori, è stata la Giunta guidata dal sindaco Pino Firrarello con accanto il vice sindaco Nunzio Saitta che ha curato i dettagli dell’evento, l’assessore Maria De Luca e il presidente della pro Loco, Dario Longhitano. “Ogni sera – ha affermato il vice sindaco Saitta – la Sagra si trasformerà in un palcoscenico di musica all’aperto. Le piazze del centro storico diventeranno scenario naturale per i concerti e le esibizioni di gruppi musicali, accompagnando i golosi visitatori nel vivo ed allegro percorso della Sagra. Ad esibirsi gruppi di rilievo, ed anche altrettanto bravi gruppo locali. Non sarà solo musica e concerti, ma anche cultura, arte, sport, folklore e concorsi e lungo il percorso degli stand non sarà difficile ammirare le esibizioni di trampolieri, e gruppi folcloristici”. Il vice sindaco poi si è concentrato sull’atteso concerto: “La sera del 3 ottobre, alle 21,30 in piazza Vincenzo Castiglione attendiamo tutti Roy Paci e Aretuska. Sarà un concerto memorabile”. Sara anche una Sagra che coniugherà pistacchio e turismo: “Abbiamo riproposto Bronte da vedere – ha affermato l’assessore Mario Bonsignore – . Tantissimi accompagnatori in polo verde pistacchio accompagneranno i turisti a visitare i monumenti più belli di Bronte”. E se Maria De Luca si è concentrata sulla manifestazione “La scuola scende in piazza” di venerdì 3 ottobre, il presidente Longhitano ha ribadito come la Sagra sia il modo migliore per far scoprire al visitatore le radici storiche e culturali di Bronte”. “Ricordo le prime Sagre realizzate in palestra. Oggi è un evento che ha valicato i confini nazionali. Trovo il pistacchio di Bronte in Europa e pure in Canada. Chiedo di dimostrarne l’origine e mi portano le fatture che riconosco provenire da Bronte. Questo vuol di re che siamo riusciti nel nostro intento. Oggi il pistacchio di Bronte è realmente richiesto in tutto il mondo e rappresenta un prodotto di eccellenza nel paniere dei prodotti tipici di Bronte. Abbiamo fatto il possibile per ottenere il riconoscimento della Dop. Eppure è possibile valorizzarlo ancora, anche grazie a una Sagra più lunga”.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 24-09-2014
TESORO DI SICILIA
La Sicilia è l’unica regione italiana dove si produce il pistacchio e Bronte con oltre tremila ettari di coltura, ne rappresenta l’area di coltivazione principale ( più dell’80% della superficie regionale, pari anche all’uno per cento di quella mondiale), con una produzione dalle caratteristiche uniche che ne fanno un prodotto di nicchia di grande valore. Il pistacchio era già conosciuto dai greci e dai romani, ma è entrato a far parte delle coltivazioni agricole in Sicilia solo grazie agli arabi che hanno scoperto che sul territorio di Bronte la pianta su cui effettuare l’innesto cresceva spontaneamente. L’ambiente di coltivazione va dai 300 ai 900 metri sul livello del mare con la pianta che si adatta ad ambienti difficili come i terreni lavici brontesi, dove non cresce nient’altro se non la ginestra. Si raccoglie ad anni alterni, anche se qualche produttore sta sperimentando la produzione annuale. A Bronte se ne raccoglie per ben oltre 30 mila quintali, per un “controvalore” di quasi 15 milioni di euro. Il pistacchio di Bronte, infatti, è particolarmente pregiato e ricercato per il suo sapore aromatico e gradevole in pasticceria, in gelateria e per aromatizzare ed insaporire molte vivande. Famosi sono i dolci: paste, torte e gelati sono resi ancor più gustosi con il prezioso frutto dell’Etna che è servito negli anni anche ad inventare prelibatezze nuove.
Fonte “La Sicilia” del 24-09-2014