E’ giallo nelle campagne di Bronte ed esattamente in contrada Gollia. Nella stessa zona dove a fine settembre è stranamente andato in fumo un Fiat Qubo, ieri notte a bruciare sono state ben 3 abitazioni rurali nell’arco di appena 7 ore. Ma se non è ancora chiaro come il piccolo furgoncino sia andato in fiamme è certo che i 3 incendi di ieri sono tutti di natura dolosa. Tutto è cominciato ieri intorno mezzanotte. Passanti che hanno preferito rimanere anonimi, hanno chiamato i Vigili del Fuoco perché una tettoia in legno, appoggiata ad un fabbricato rurale, era in fiamme. I Vigili del fuoco di Maletto, che conoscono bene la zona, sono arrivati sul posto in un battibaleno, ma quando sono arrivati non hanno trovato un solo incendio, bensì 2. Un’altra tettoia, quasi identica alla prima, era in fiamme in una casa lontana si è no 20 metri dalla prima. I Vigili del fuoco si sono subito dati da fare, ma se la tettoia della prima casetta era ormai distrutta, per la seconda sono riusciti a spegnere il fuoco prima che si propagasse, facendo emergere il modo con cui il piromane aveva agito. Sotto la tettoia, infatti, era stato posto un tavolo di legno sopra cui erano stati appoggiati sedie e legna. Il tentativo era chiaro: creare un rogo che raggiungesse la capriata della tettoia. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagna di Randazzo che hanno cominciato ad indagare. Neanche loro però immaginavano che la catena di incendi si sarebbe allungata. Intorno le 7 del mattino di ieri, più o meno 3 ore dopo la fine delle operazioni di spegnimento dei primi 2 roghi, del fumo è fuoriuscito da una terza abitazione anch’essa distante non più di 30 metri. Il piromane però questa volta ha modificato il suo modus operandi, limitandosi soltanto a rompere il vetro di una finestra, gettare all’interno del liquido infiammabile e poi dare tutto alle fiamme. Increduli i Vigili del fuoco quando hanno ricevuto nuovamente una chiamata di emergenza dalla contrada Gollia. Il loro intervento ha salvato il fabbricato, con il fuoco che ha incendiato alcuni suppellettili. Un caso strano che i carabinieri della Compagnia di Randazzo stanno trattando con attenzione. I proprietari dei rustici incendiati sono tutti persone per bene di Bronte ed i rustici erano utilizzati per villeggiatura. L’ipotesi più accreditata è che ad agire sia stato qualche balordo piromane, ma i carabinieri non escludono alcuna pista per far luce su un caso che sa dell’incredibile.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 17-10-2013