Sono troppe le vittime di violenza tra gli adolescenti di questa generazione. “La messe è molta ma gli operatori sono pochi” per rendere giustizia ai fatti drammatici di un’esistenza spezzata in una notte senza fine. E’ accaduto proprio un anno fa a Bronte, in un vicolo vicino ad una piazza, quando il piccolo Matteo Galati di 13 anni è stato colpito a morte dal suo assassino di 16, per una lite irragionevole. Nella mattinata di ieri, tutta Bronte ha celebrato, con commozione, l’anniversario della sua scomparsa esattamente un anno dopo, nella chiesa della Madonna del Riparo. Una vera e propria manifestazione animata da circa trecento fedeli tra parenti e amici, i quali hanno dato omaggio a Matteo, al suo essere caro e irripetibile, diventato oramai punto di riferimento per tanti ragazzi che oggi sono ancora “olocausto di una società impazzita”. E’ in sintesi, il commento del parroco don Vincenzo Bonanno che, nella sua omelia ha introdotto i giovani alla “riflessione sulla non-violenza come possibile soluzione dei conflitti”. Dopo la Santa Messa, in moltissimi si sono sporti dal terrazzo della chiesa per il lancio di tredici mongolfiere, offerto da Angelo D’Amico in onore di Matteo. Il lancio delle mongolfiere è stato organizzato e coordinato da Maurizio Santangelo dell’associazione di Volontariato Protezione Civile di Adrano.
Valeria La Rosa fonte “La Sicilia” del 08-08-2011