A marzo dovrebbe iniziare il conto alla rovescia per la riapertura del Punto nascita dell’ospedale di Bronte, attualmente sospeso nell’attesa del potenziamento di uomini e mezzi chiesto dal ministero della Salute. Roma, infatti, a differenza di altri Punti nascita dove si effettuano meno di 500 parti l’anno, ha concesso a Bronte una deroga, ma ha imposto un severo potenziamento dei servizi per allineare il reparto agli standard di sicurezza. Da effettuare in appena 3 mesi. Bene, di mesi ne sono già passati 2 ed è legittimo chiedersi come procede l’iter, alla luce anche di pareri discordanti che arrivano dalla politica e dall’Asp. E proprio dall’Asp ieri è giunta la notizia che non solo sarebbe già stata approvata la delibera di assunzione a tempo determinato dei medici, nel rispetto del bando di concorso pubblicato a gennaio, ma che a questi sarebbero già stati spediti i telegramma. Prima che i medici vengano assunti però sarà necessario ottenere da questi la documentazione. Dall’Asp fanno sapere che si stanno bruciando le tappe per raggiungere un obiettivo che sembra ancora lontano. Secondo le indicazioni contenute nel protocollo metodologico inviato dal ministero, il Punto nascita di Bronte dovrebbe avere risorse umane adeguate: personale ostetrico, ginecologico e soprattutto anestesiologico 24 ore su 24, guardia attiva anestesiologica, pediatrica e neonatologica h 24, due sale parto, una sala operatoria sempre pronta e riservata per il Punto nascita, un valido sistema di soccorso di emergenza e un efficiente servizio di laboratorio analisi. Ma soprattutto in ogni letto del Punto nascita deve esserci un cardiotocografo che consente di effettuare un esame importante per la valutazione del benessere del feto e, importante, “deve essere a disposizione un servizio di rianimazione e terapia intensiva generale”. Pochissimo di tutto ciò è già realizzato e il sindaco Graziano Calanna ribadisce da tempo lo stesso concetto: “A noi interessa il risultato finale, – afferma – l’osservatorio dei sindaci del comprensorio che si batte per il Punto nascita, aspetta che a marzo il Punto nascita riapra. Non accetteremo altre soluzioni. Tutti i passi che l’Asp compie sono per noi un sospiro di sollievo, ma le cose da fare sono ancora troppe e il tempo sta per scadere. Non abbiamo, per esempio, alcuna notizia sulla ripresa dei lavori dell’ospedale e se penso ai tempi della nostra burocrazia, è naturale che sorgono dubbi”. Fonte “La Sicilia” del 01-03-2016