In fila sotto la pioggia per pagare il ticket all’ospedale. E a un certo punto è scoppiata la protesta. E’noto che chiunque debba ottenere una prestazione sanitaria all’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte, e deve pagare il ticket, deve recarsi all’ingresso del nosocomio in corso Umberto. Troverà un ufficio piccolo dall’unico ingresso dove il personale è veloce e gentile, ma gli spazi sono così angusti da consentire l’ingresso solo all’utente che viene servito. Gli altri sono costretti a rimanere fuori dell’unica porta ad aspettare il proprio turno. E la cosa durante le giornate di primavera può essere anche piacevole. Se piove, più o meno a dirotto, come è accaduto a tratti ieri mattina, però l’attesa può essere estremamente fastidiosa. Così, a un certo punto, è scoppiata la protesta. Fra gli altri a fare la fila anche il signor Alfio Papa di Randazzo, protagonista nel gennaio scorso di una dura protesta contro il servizio di Farmacia dell’ospedale perché ubicata in ambienti poco accoglienti che lo costringeva a recarsi più volte a Bronte per ritirare dei presidi. «Mentre in tv – ci racconta Papa – sentiamo parlare di intelligenza artificiale, di sistemi oramai tecnologicamente all’avanguardia, per poter accedere a una prestazione sanitaria all’ospedale di Bronte, e quindi dover pagare il ticket, si è costretti ad attendere fuori il proprio turno.
Chiaramente le condizioni sono sempre quelle dettate dal meteo, ieri purtroppo la giornata non era delle migliori, perché una pioggia abbastanza copiosa ci ha costretti ad attendere fuori protetti dagli ombrelli. Appena otto persone prima di me». Ma non sarebbe solo il signor Papa a protestare. In tanti sottolineano come nel 2023 spesso, soprattutto nel Meridione, si è costretti a ottenere servizi da terzo mondo, totalmente differenti dai servizi che ottengono i residenti delle regioni del nord, come se non fossimo nello stesso Paese. «Già non è giusto per strade e ferrovie – ci dicono alcuni – notare la differenza, figuriamoci per i servizi sanitari o ospedalieri». L’Asp ammette che far aspettare fuori sotto la pioggia gli utenti che devono pagare il ticket non è certo una bella cosa, ma, forse, non trovando locali maggiormente idonei, pensa a informatizzare il servizio, permettendo agli utenti di pagare direttamente da casa. «L’obiettivo – ci spiegano – è permettere a tutti di pagare il ticket con il sistema del PagoPa. Stiamo aspettando che la ditta completi alcuni passaggi, poi potremo avere un servizio più efficiente». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 16-05-2023