Non si placa la rabbia dopo la morte di Sebastiano Orazio Corsaro, vittima di un incidente stradale sulla Ss 284 in territorio di Paternò. Ugl e Pd lanciano l’allarme sulla pericolosità della Strada statale Occidentale etnea, mentre l’Anas conferma che almeno per il raddoppio del tratto Adrano-Paternò si sta ancora redigendo il progetto. «Al di là della dinamica del fatto – scrive in una nota Giovanni Musumeci, segretario territoriale dell’Ugl riferendosi all’incidente mortale – riteniamo inaccettabile quanto accaduto. In quella maledetta strada ogni giorno sono migliaia i lavoratori che transitano in condizioni di sicurezza minima, sfidando il pericolo incombente. Intanto si continua a parlare di messa in sicurezza della “Occidentale etnea”, mentre la gente muore o rimane coinvolta in gravi incidenti». «Un’altra opera, come il raddoppio dell’importante arteria, ostaggio delle parole, del rimpallo di pareri e dei rinvii che i cittadini attendono da decenni». Parole dure che culminano in un appello ai sindaci del comprensorio «affinché facciamo rispettare alle istituzioni superiori il diritto alla sicurezza». Anche il Pd si indigna. Il segretario e vice segretario provinciale del Partito Democratico, Angelo Villari e Angelo Petralia “minacciano” di rivolgersi al ministro Beppe Provenzano. L’ennesimo incidente mortale sulla Statale 284, la Paternò-Randazzo, – infatti scrivono – impone un chiaro, netto, appello alle istituzioni, Regione Siciliana in primis assieme ad Anas, alla Prefettura ed al Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, insieme ai singoli Comuni, affinché si completi immediatamente l’iter per gli interventi strutturali della messa in sicurezza. Abbiamo dovuto allungare la scia di sangue per riproporre ancora una volta l’annosa questione del raddoppio della 284 da Paternò ad Adrano, per il quale è stato avviato da anni l’iter, ma che segna insopportabili ritardi. Nel 2018 l’assessore Falcone aveva esposto l’iter per la realizzazione dei lavori, ma il cronoprogramma non è stato ad oggi rispettato. Inoltre, per il successivo tratto Adrano-Bronte, l’iter per l’ammodernamento, iniziato da 18 anni, non si è ancora concluso. L’Unione provinciale Catania del Partito Democratico chiederà un impegno al ministro per il Sud Giuseppe Provenzano».
Ma in realtà a che punto sono gli iter burocratici per i lavori previsti sulla Ss 284? Lo abbiamo chiesto all’Anas che ci ha fornito tutti i dati richiesti. Per il primo, il più atteso perché riguarda il tratto Adrano-Paternò dove spesso gli incidenti sono mortali, che prevede il raddoppio delle attuali due careggiate, Anas ci informa che sta «redigendo il progetto definitivo dell’adeguamento in sede con realizzazione di nuova piattaforma stradale a quattro corsie e carreggiate separate». Quindi ancora siamo in una fase iniziale e ci vorrà parecchio tempo. Per quanto riguarda l’ammoderna – mento del tratto Adrano-Bronte, dal km 26 al km 30, Anas conferma che «i lavori sono stati aggiudicati per un investimento complessivo da 66 milioni di euro». La gara, pubblicata nell’agosto del 2019, consentiva di presentare offerte non oltre il 30 settembre dello stesso anno. Bene, l’aggiudicazione è avvenuta il 28 luglio di quest’anno. Ci sono voluti quindi ben 10 mesi. E qui in tanti rimangono perplessi e fanno appello alla legge che impone trasparenza negli appalti pubblici, cui però manca ancora inspiegabilmente il regolamento attuativo. Al di la di questo, non è ancora certa la data di inizio lavori. Si attende, infatti, “l’aggiudicazione definitiva ed efficace” che in linguaggio più semplice vuol dire che bisogna essere certi che nessuno proponga ricorso. Se non dovessero verificarsi intoppi, Anas non esclude che i lavori inizino a novembre. Speriamo sia così. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 19-09-2020