Se non è allarme a Bronte poco ci manca. Circa 1.000 piante di alberi di pero nell’alta valle del Simeto sono già state abbattute perché contagiate dalla “Erwinia amylovora”, un batterio che provoca una malattia, nota come “Colpo di fuoco batterico delle pomacee”, che i trattamenti sanitari non riescono a combattere. Con questo intervento si spera che il rischio di contagio, nei circa 500 ettari di terreno del polo frutticolo dedito alla coltivazione di pere, sia stato eliminato. L’attenzione resta alta, anche perché a sentire gli esperti per combattere questa malattia non bisogna abbattere e bruciare non solo la pianta infetta, ma tutte le altre sane che si trovano in un raggio di 10 metri. “Proprio così – spiega il dott. Enrico Sapienza, direttore dell’Uia (Ufficio intercomunale agricoltura) del comprensorio di Bronte, l’ufficio periferico dell’assessorato Agricoltura che un tempo si chiamava Soat -. Il batterio contagia le pomacee. Da noi a rischio sono i pereti. Tutto è nato quando il servizio fitosanitario, che effettua i controlli, ha individuato alcune piante contagiate. Di conseguenza, nel rispetto di un decreto che impone la lotta obbligatoria al proliferare del batterio, ha imposto di estirparle”. Per gli imprenditori agricoli un enorme danno che però gli esperti ritengono sia inevitabile: “Le piante sarebbero comunque morte ed avrebbero contagiato le altre. – Spiega il dott. Sapienza – Per l’impresa questa era l’unica soluzione”. Le piante contagiate sono riconoscibili perché frutto e foglie diventano secchi e di colore bruno, come se fossero stati percorsi dal fuoco. I frutti iniziano a sudare delle goccioline di acqua piene di batteri che poi contagiano gli altri alberi. “Per questo – continua il dirigente dell’Uia – chiediamo la collaborazione degli agricoltori affinché denuncino a noi o all’Osservatorio di Acireale subito i primi sintomi della malattia. Solo intervenendo con i tagli – conclude – si potrà salvare il resto della produzione”. E per questo mercoledì sera a Bronte il dott. Sapienza, insieme alla professoressa Vittoria Catara, docente di malattie fitosanitarie dell’Università di Catania ed il dott. Filadelfio Conti dell’Osservatorio delle malattie delle piante di Acireale ha riunito gli agricoltori sia per informarli sulla nuova emergenza, sia per chiedere loro massima collaborazione. All’incontro ha partecipato il sindaco Graziano Calanna preoccupato per il futuro del comparto e per i danni: “L’imperativo – ha affermato il sindaco – è certamente bloccare il proliferare del batterio, ma rendetevi conto che per l’economia agricola legata alla coltivazione della pera si tratta di una vera catastrofe cui bisogna fare fronte, a mio avviso, anche attraverso programmi di indennizzo alle aziende al fine di riattivare gli impianti colpiti”.
Fonte “La Sicilia” del 02-10-2015