Musei multimediali, o meglio emozioni da un museo senza opere d’arte. È questa la nuova frontiera. Musei virtuali, senza collezioni, affidati alle suggestioni multi sensoriali di apparati tecnologici dove imperano ricostruzioni tridimensionali, libri virtuali, ologrammi e multi proiezioni sincronizzate. Succede già a Roma al “Leonardo da Vinci Experience”che ospita dalla “Gioconda” alla “Dama con l’ermellino”, oppure al Museo archeologico virtuale di Ercolano, che racconta la vita quotidiana delle città distrutte dalla furia eruttiva del Vesuvio nel 79 d.C. Adesso ci sono buone possibilità che questa rivoluzione tecnologico culturale presto arrivi anche a Bronte, nel Castello Nelson che domina l’unico fazzoletto di terra siciliana che un tempo fu inglese. Il Comune di Bronte, infatti, per volere del sindaco Graziano Calanna, ha presentato alla Regione siciliana un progetto per la creazione di un museo multimediale proprio all’interno del Castello Nelson. Costo dell’intervento circa 300mila euro, finanziabili dal Dipartimento regionale dei Beni Culturali attraverso il Po Fesr 2014/2020. «Immaginate un castellano virtuale – ci dice il sindaco Graziano Calanna – che attraverso ricostruzioni e immagini tridimensionali vi mostra la storia del Castello Nelson. Oppure un popolano del tempo che ci spiega i “Fatti del 1860”. Sarebbero esperienze straordinarie ed emozionanti dal grandissimo valore culturale. Pensiamo anche ad un possibile vulcanologo virtuale che ci mostri le eruzioni e la vita dell’Etna». Ed i temi che attualmente sono in programma da mostrare sono esattamente questi tre: Storia del Castello Nelson, I Fatti del 1860 e l’Etna. Non sono esclusi però nuovi argomenti. «Tutto – conclude Calanna – per dare lustro e modernità ai nostri Beni culturali e monumentali. Bronte vanta storia, ambiente ed architettura che se valorizzati adeguatamente possono fare da richiamo al turismo che conta». Nel progetto è inserita la sostituzione della vecchia bambinopoli con nuovi giochi, l’abbattimento delle barriere architettoniche nell’area museale e l’ammodernamento dei sistemi di videosorveglianza. Fonte “La Sicilia” del 14-02-2018