L’Elenco delle sacre rappresentazioni e dei riti della Settimana Santa in Sicilia è molto lungo, date le molteplici tradizionali manifestazioni cui la ricorrenza dà luogo, attraverso un intreccio di sacro e profano, barocco e classico, che riemerge ogni anno in maniera indissolubile. Si inizia il Giovedì Santo con la tradizionale visita serale ai Sepolcri, ossia altari all’interno delle chiese, adorni con fiori, luci, primizie dei campi, che fanno da cornice simbolica alla teca contenente l’Ostia consacrata. Rituale antico che nel corso dei decenni ha visto sempre più crescere la partecipazione della gente sino a tarda notte. – La statua del Crocifisso muoverà dalla Chiesa Madonna del Riparo per raggiungere la chiesa di S. Felice, retta dai frati Cappuccini, dove formerà un unico corteo con la statua del Cristo Morto fino alla Chiesa Madre;
Ore 18,00 – Dalla Chiesa Madre muoverà la Processione con il seguente ordine:
le cinque confraternite, il clero, “i misteri“, gli apostoli, le due figure del Cristo seguite da ex voto, Marta, Maria e Maddalena, uomini cattolici, autorità civili e militari, statue.
In piazza A. Gagini la processione completa con la statua del Cristo alla colonna muoverà per le vie: Santi, S. Caterina, Piracmon, Polifemo, B. Radice, Card. De Luca, Roma, A. Spedalieri, piazza N. Spedalieri, Corso Umberto;
Ore 21,00 – La processione riprende lungo il Corso Umberto, attraverso la vie Matrice, San Giuseppe, A.Gabriele e s’incammina verso piazza Gagini. All’altezza della via M.Saitta, le tre statue del Cristo svolteranno verso via Archimede e via Abate Meli, per poi giungere in piazza Gagini ove avrà luogo “l’Incontro” con la Statua dell’Addolorata.
Si raccomanda vivamente ai fedeli che fanno voto di seguire le statue, di mantenere le distanze suggerite dalle Forze dell’Ordine durante “l’Incontro”.
Ore 22,30 – Conclusione della Processione con la breve esortazione e le invocazioni sulla comunità civile e sulle campagne.
Le statue del Cristo alla colonna e dell’Addolorata rientrano nelle rispettive Chiese mentre le due statue del Cristo Morto e del Crocifisso risaliranno per il Corso Umberto.
All’altezza della Chiesa Madonna della Catena ci sarà il coro polifonico “Capizzi” di Bronte del “Popule Meus“.
le due statue proseguiranno per il rientro nelle rispettive chiese.
A metà strada tra la sacra rappresentazione e la festa folcloristica, vissuta dalla cittadinanza ora con l’animo concentrato sul dramma, ora con l’occhi rivolto alla sagra paesana, è senz’altro la più tradizionale manifestazione a carattere religioso di Bronte.
Mentre si ripete ogni anno una sequenza di scene che risale forse al secolo scorso, la popolazione brontese si ritrova, il Venerdì Santo, lungo il Corso principale di Via Umberto e le altre vie percorse dalla processione, a rivivere, con animo sempre nuovo, emozioni e situazioni interiori che scaturiscono dal contatto dell’uomo col divino.
La processione, organizzata col concorso di quasi tutte le chiese di Bronte, si sviluppa secondo una successione che ripercorre i momenti più drammatici della Crocifissione.
Dopo la sfilata di un gruppo di giovinette velate, delle pie donne, dei dodici apostoli, viene San Michele Arcangelo, che procede con passo scandito dal monotono ritmo di un tamburo. Seguono le personificazioni del Cristo che trasporta la Croce e che è percosso dai soldati romani. Per ultime sfilano le tre magnifiche statue della Madonna Addolorata, del Cristo alla Colonna e del Cristo Morto, portate a spalla da un gruppo di fedeli volontari, che invocano ad alta voce la grazia divina, nel più schietto dialetto brontese. Il momento più drammatico di tutta la rappresentazione è costituito dall’incontro della Madonna col Cristo alla Colonna, nel corso della quale si leva un canto tradizionale, “Stabat Mater” ed un numero incredibile di fedeli riesce ad assistervi.
FONTE: Comune di Bronte