Sono giorni di attesa in questo momento per i lavori di ammodernamento del tratto Bronte Adrano della Ss 284. Laboratori specializzati, infatti, stanno effettuando i “test antiritiro ed antitrazione” del calcestruzzo con cui si dovrà effettuare la gettata di cemento nel viadotto Giordano, lungo ben 180 metri. Un lavoro che, come aveva annunciato la stessa Anas, doveva essere già stato completato circa 2 mesi fa, e invece ancora si attende che arrivino le betoniere. Per questo il sindaco Pino Firrarello, che questi lavori ha fatto finanziare, dopo 40 anni di impegno politico ed insistenze con tutti gli enti possibili, afferma: «Nonostante le assicurazioni da parte dell’Anas sul rispetto dei tempi, devo segnalare che i ritardi nei lavori tendono ad accumularsi. Non credo più che entro la fine dell’anno la nuova strada sarà percorribile. Non ci credo perché a fronte dei ritardi non vedo azioni che consentano di velocizzare i tempi e recuperare il tempo perduto. So, per esempio che per i prossimi 4 mesi ci sarà una sola squadra al lavoro. Un cantiere che deve recuperare tempo avrebbe quanto meno dovuto mettere all’opera due squadre, una di mattina e una il pomeriggio. Tutto questo mi fa capire che in Sicilia non abbiamo voglia di velocizzare i tempi di realizzazione delle infrastrutture, con il rischio che anche le opere finanziate con il Pnrr vengano penalizzate a causa di questo dannoso difetto tutto siciliano.
Difetto che dovrebbe essere mitigato dall’azione dell’Anas che al contrario, per qualsiasi opera pubblica nel meridione, riesce ad allungare i tempi. I cittadini sappiano – conclude Firrarello – che la nostra Sicilia potrà fare il salto di qualità dal punto di vista economico solo se le infrastrutture vengono realizzate in tempi contenuti». Nel frattempo che si completi il viadotto Giordano, i lavori nei 3,6 km di nuova strada continuano per il varo dell’altro viadotto, quello nei pressi di Adrano che si chiama Granatello e che dovrà sorvolare la linea ferrata della Circumetnea e l’attuale svincolo per Catania. Intanto in tanti pendolari che viaggiano verso l’Area metropolitana attendono con speranza. «Insieme a loro – conclude Firrarello – spero anch’io di poter al più presto percorrere la nuova strada, che avvicinerà il versante nord dell’Etna alla Città di Catania, favorendo turismo e sviluppo economico». Fonte “La Sicilia” del 06-06-2024