Con il ritorno delle processioni il versante nord dell’Etna ha rivissuto le emozioni e le sensazioni dei riti pasquali con tanta voglia di ritornare alla normalità e un occhio al covid che ancora circola. A Bronte la grandiosa processione, anche se in maniera ridotta, ha ugualmente attirato migliaia di fedeli che in diversi angoli del centro hanno finito per assembrarsi. Fra questi tanti con la mascherina, tanti anche senza, quasi a voler esorcizzare il virus che spaventa di meno, ma ancora è presente. E se da una parte i medici continuano a predicare prudenza, la voglia di normalità è sembrata così tanta da prendere il sopravvento. Eppure la processione di Bronte, pur di evitare gli assembramenti, si era snaturata, rinunciando coscienziosamente ai figuranti in corteo, all’attesa sosta in piazza Spedalieri, all’incontro fra il Crocifisso e la Madonna in piazza Gaggini ed al canto alla chiesa della Catena. Purtuttavia i momenti di folla non sono mancati, con le 4 varette circondate dai portatori di vara, sottoposti a tampone rapido (in 3 sono stati esclusi perché positivi) e da fedeli ai bordi delle strade fino a tarda sera. Stessa cosa anche a Randazzo, con la processione del Venerdì Santo sera e quella del Sabato mattina, sempre vissute con fede e fervore dalla popolazione e celebrate nella forma tradizionale con i bambini a fare da figuranti. Anche qui, pur essendo all’aperto, tante mascherine regolarmente indossate, ma tanti visi scoperti.
Tutto però sembra essere andato per il verso giusto, sia a Bronte sia a Randazzo. Del resto, come ha specificato qualche giorno fa padre Domenico Massimino, parroco della Basilica di Santa Maria di Randazzo, ormai «anche gli stadi sono pieni» ed oggi e domani si provvedono pranzi, cene e scampagnate all’insegna della convivialità. Certamente un buon banco di prova per verificare la nostra resistenza al contagio che prima di Pasqua faceva registrare a Bronte 179 contagi, 83 a Randazzo e 16 sia a Maletto che Maniace. La risposta vera fra una decina di giorni e tutti si augurano che i numeri non si alzino. N.P. Fonte “La Sicilia” del 17-04-2022