Il clima incandescente registrato in occasione della seduta del Consiglio comunale di fine anno arriva sul tavolo della Prefettura. I consiglieri di opposizione Graziano Calanna, Samanta Longhitano, Mauro Petralia, Gaetano Messina e Giuseppe Ruffino, infatti, hanno scritto al prefetto, Maria Carmela Librizzi, denunciando di esse stati aggrediti verbalmente. Si stava discutendo dei costi derivanti dalle partecipate. «Abbiamo posto alcune domande a chiarimento ma – si legge in una nota del Pd – il sindaco ci ha apostrofato in malo modo più volte». «Lo show indecoroso – insistono i consiglieri comunali – è andato avanti per oltre 15 minuti… e anche le riprese televisive a un certo punto sono state sospese». Sul caso interviene anche il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, il quale stigmatizza «quanto avvenuto duranti i lavori del Consiglio comunale di Bronte. Il sindaco ha apostrofato in modo volgare i consiglieri che svolgono il loro ruolo di opposizione, dopo che questi per altro avevano annunciato il voto favorevole alla delibera. Un atteggiamento arrogante e antidemocratico –conclude – tipico di un certo modo di fare politica da parte del centrodestra che, non può, passare sotto silenzio».
«Il Pd in questa vicenda non centra nulla, e mi dispiace che il segretario Barbagallo, a lungo sindaco della sua Pedara, non l’abbia compreso – replica il sindaco Pino Firrarello – Non ho mai pensato di offendere la comunità del Partito democratico, la mia pazienza non ha retto invece al cospetto di chi si cimenta costantemente nelle argomentazioni più assurde in maniera strumentale pur di far perdere tempo. «Nella mia lunga esperienza politica non ho mai insultato alcuno, ed al tempo stesso non ho mai assistito ad argomentazioni da parte di un Consigliere, che ha fatto anche il sindaco, tanto banali e demagogiche quanto quelle rivolte in aula. E tutti sanno che c’è un limite oltre il quale la pazienza cessa di essere virtù». Fonte “La Sicilia” del 04-01-2023