Botta, risposta, replica e controreplica. Diventa brusco il dibattito fra le forze politiche che alle elezioni hanno sostenuto il sindaco Graziano Calanna. In un manifesto Bronte 2.0 – Liberi e forti e Pd Area riformista hanno puntato il dito contro l’attività amministrativa del sindaco, denunciando diversi problemi. A sostegno del primo cittadino è giunto il coordinatore del Megafono, Giuseppe Caudo, che ha criticato il manifesto, con il sindaco che ha dichiarato: «Mi criticano perché non li ho nominati in Giunta». Alla replica del sindaco i consiglieri Enza Meli, Gaetano Messina, Ernesto Di Francesco e Antonio Leanza, hanno inviato un documento per dichiararsi sottoscrittori del manifesto e per «respingere in maniera netta quanto asserito dal sindaco circa una loro pretesa di entrare in giunta». Poi hanno continuato: «I consiglieri Leanza e Meli, per rispetto dei cittadini-elettori traditi, si sono dimessi da assessori non condividendo più le scelte politiche del sindaco. Il consigliere Leanza, designato in giunta, aveva già manifestato un suo passo indietro pubblicamente già nel corso del ballottaggio e si è dimesso da assessore designato all’indomani delle elezioni a favore di Enza Meli, che poi a sua volta ha rifiutato la nomina di assessore in giunta lo scorso luglio 2015. Anche i consiglieri Messina e Di Francesco hanno rifiutato negli scorsi mesi le sue offerte tendenziose di assessorato». «Confermo quanto già dichiarato –ha ribadito però il sindaco, Graziano Calanna – Dei consiglieri che hanno fatto affiggere il manifesto solo Gaetano Messina non mi ha chiesto l’assessorato. Secondo gli accordi presi in campagna elettorale il consigliere Antonio Leanza doveva dimettersi subito dopo le elezioni a favore del primo degli eletti nella sua lista. Enza Meli era candidata in un’altra lista. La polemica quindi è strumentale. Leanza la smetta di chiedere l’assessorato, semmai lo chieda a Catania dove vive stabilmente. Sull’azione amministrativa i consiglieri sanno bene che su tutti i problemi sollevati stiamo lavorando alacremente per porre miglioramenti a vantaggio della gente. Il mio dovere è pensare al bene dei brontesi, gli interessi personali o di bottega non mi interessano». L. S. Fonte “La Sicilia” del 09-11-2016