All’uscita dalla chiesa il cielo era plumbeo. Il sole non riusciva a fare capolino, triste come tutta la comunità che ieri mattina si è unita al dolore della famiglia di Giovanni Zumbo, partecipando alle sue esequie. Già di mattina un profondo silenzio ha dominato l’abitato, facendo sì che le marce della banda che anticipava il corteo funebre si diffondessero in ogni strada. Marce che, per volere della famiglia e per descrivere l’anima gioiosa di Giovanni, non erano a lutto. La chiesa dedicata ai Santi Pietro e Paolo si trova su una vetta. Domina dall’alto la Città del vino. Arrivarci quindi vuol dire faticare parecchio fra scalinate a salite. Ma il feretro di Giovanni è stato portato a spalla dai tanti amici che hanno gremito la chiesa. Tante lacrime e tanta emozione anche nelle parole di don Orazio Greco, che conosceva benissimo Giovanni e la sua devozione verso la Madonna: «Ed alla Vergine affido la sua anima. – ha affermato durante l’omelia –I suoi insegnamenti vivranno per sempre. Giovanni vivrà dentro di noi dandoci forza. Tutti ricordiamo la sua devozione verso la Madonna ed io, se la famiglia è d’accordo, con i proventi del cuore che non marcisce penso sia giusto comprare qualcosa di prezioso da porre sul cuore della statua della Madonna, con inciso il suo nome».
Poi don Orazio, riferendosi al fatto che Giovanni è rimasto vittima di un incidente sul lavoro, ha concluso dicendo: «Certo ancora una volta è accaduto ciò che non dovrebbe accadere. E questo un po dipende da noi, un po dipende da chi ci deve tutelare». Inconsolabili e senza poter trovare pace sia il figlio Antonino, sia la sua compagna Maria, che alla fine della messa ha così voluto salutare il suo amato: «Tu sei stato la parte migliore di me, ma il destino non ci ha permesso di stare tanto insieme. Ma in questi pochi anni mi hai reso la donna più felice del mondo. Mi ripetevi che senza di me non potevi vivere. Mi chiedo adesso – ha concluso – come io potrò vivere senza di te». Poi sul sagrato all’uscita dalla chiesa, Giovanni è stato salutato con un lungo applauso e la sera a pregare per lui è giunto pure il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 20-05-2024