Inquietante atto intimidatorio a Castiglione di Sicilia, comune sciolto per infiltrazioni mafiose lo scorso anno. Martedì sera le auto dell’imprenditore del settore turistico Alfio Conti sono state incendiate. «Qualche ora prima dell’incendio avevamo firmato il contratto di aggiudicazione relativo alle escursioni nella pista alto montana “Etna Nord- Piano Provenzana”», racconta l’ex consigliere comunale. Solo una coincidenza? Saranno le indagini dei carabinieri della compagnia di Randazzo a capire se ci siano dei collegamenti. Ma intanto servirà capire cosa sia accaduto. Da una primissima ricostruzione la matrice del rogo appare dolosa. Ma la conferma arriverà solo dalla relazione dei vigili del fuoco, che finirà nel fascicolo dell’inchiesta della procura etnea. I pm stanno coordinando le delicate indagini. Le fiamme sono state appiccate alle 22 in via Avvocato Rosario Cimino. Il rogo ha danneggiato le due auto parcheggiate a diversi metri l’una d’altra. Le due macchine danneggiate dall’incendio sono una Land Rover Discovery e una Peugeot 3008, una di proprietà dell’imprenditore e l’altra di Virginia Imbesi, 45 anni, insegnante. Il rogo è stato spento dai pompieri del distaccamento di Randazzo, che sono intervenuti rapidamente per mettere in sicurezza le vetture incendiate. «I nostri mezzi erano parcheggiati distanti l’uno dall’altro almeno una decina di metri –ha detto Conti- E per di più si trovavano in sosta insieme ad altre autovetture».
L’atto intimidatorio non scoraggia il 43enne deciso ad andare avanti sia nella propria attività politica che in quella lavorativa. «Se l’intento era quello di intimidirci non ci sono riusciti, non indietreggiamo nemmeno di un millimetro. Noi proseguiremo nella nostra attività imprenditoriale che politica. Ringrazio i vigili del fuoco per il loro pronto intervento e i militari che da subito hanno messo in moto un’azione investigativa per chiarire il tutto». I militari stanno già esaminato le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona. «Il comune ha speso 250 mila euro per il sistema di video sorveglianza ma sono poche le telecamere funzionati», ha concluso Conti. SALVATORE CARUSO Fonte “La Sicilia” del 29-02-2024