E’ stato scarcerato ieri nella tarda mattinata il capo dell’Ufficio tecnico del Comune di Castiglione di Sicilia, ingegnere Pietro Scavo, 57 anni, arrestato giovedì scorso dalla Guardia di finanza della tenenza di Bronte con l’accusa, contestata in flagranza di reato, di truffa aggravata ai danni di ente pubblico e falso ideologico. L’uomo, infatti, secondo l’accusa si sarebbe reso protagonista di vari episodi di assenteismo. Nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto del funzionario comunale, svoltasi ieri nella casa circondariale di Catania, il gip Francesca Cernone, alla presenza del legale difensore dell’indagato, Alfio Finocchiaro, pur convalidando l’arresto sul piano formale e, ritenendo, allo stato, la sussistenza di un quadro indiziario, ha comunque disposto la scarcerazione di Scavo, prescrivendo come unica misura cautelare l’obbligo di firma presso l’autorità di pubblica sicurezza del Comune di residenza. Si sono appresi intanto nuovi particolari sull’operazione delle Fiamme gialle e sul successivo interrogatorio dinanzi al gip. L’indagine sarebbe partita in seguito alla segnalazione, risalente al novembre 2011, effettuata da una associazione di Castiglione. L’ingegnere Scavo, durante l’interrogatorio di ieri, ha fornito una serie di giustificazioni riguardo al proprio arbitrario allontanamento dall’ufficio, spiegando che, nell’ambito della propria attività d’impiego, eseguiva molteplici sopralluoghi finalizzati alla verifica di eventuali abusi edilizi. Inoltre, Scavo ha sottolineato di essere creditore dall’amministrazione comunale di 250 giorni di ferie non godute. Il professionista ha poi rilevato che il proprio zelo profuso negli incarichi di lotta all’abusivismo, nel settore idroelettrico e nei lavori pubblici avrebbe provocato una pesante aggressione, effettuata da ignoti, nel febbraio scorso a Mascali e, pochi giorni dopo, l’incendio dell’auto della moglie, a Giarre. Probabilmente tra gli interventi più rilevanti in tal senso – ha affermato il funzionario comunale – si possono annoverare l’inizio della procedura antiabusivismo relativa ad un impianto fotovoltaico in territorio comunale (su un insediamento del valore di circa 20 milioni di euro, con una resa mensile di circa 3 milioni di euro): per questo l’ingegnere Scavo aveva già emesso una ordinanza di demolizione e, ormai superati anche gli ostacoli giurisdizionali in sede amministrativa, si preparava, anche su sollecitazione dell’assessorato regionale al Territorio e ambiente, ad eseguire l’immissione in possesso a favore del Comune.
Fonte “La Sicilia” del 01-05-2012