Capodanno 1990. All’alba del secondo millennio, un gruppo di amici si riunisce, come ogni giorno, al Bar Mario per festeggiare l’arrivo del primo anno da maggiorenni. Allo scoccare della mezzanotte, tra sogni e speranze, ma anche incertezze e paure, quegli adolescenti si affacciano alla vita adulta con la promessa di ritrovarsi fra dieci anni nello stesso posto, consapevoli che dopo quella notte niente sarà più come prima. Capodanno 2000. Il decennio appena trascorso ha cambiato la vita di ognuno di quei ragazzi, riservando loro strade e realtà inaspettate, ma, nonostante tutto, la promessa viene mantenuta e, di nuovo insieme, faranno i conti con la vita, risolvendo le cose lasciate in sospeso. Dopo il grande successo raccolto in giro per l’Italia, arriva in Sicilia “Balliamo sul mondo”, il 6 febbraio al Teatro Al Massimo di Palermo e l’8 febbraio al Teatro Metropolitan di Catania. Il musical con i più grandi successi di Luciano Ligabue, nato da un’idea di Matteo Forte di Stage Entertainment e Roberto Razzini di Warner Chappel Music, porta la firma di Chiara Noschese alla regia e al testo originale. «Scrivere e dirigere questo musical – racconta la regista – è stata una delle esperienze più belle della mia vita».
Ligabue ha accolto con entusiasmo l’idea di questo spettacolo, contribuendo anche alla stesura dei dialoghi. Com’è stato lavorare con lui? «È stata una bellissima avventura. Sebbene abbia qualche anno in più di me, dentro è molto più giovane, sa come parlare ai ragazzi ed è, dunque, riuscito a rendere i dialoghi più moderni».
Le vite dei protagonisti sono scandite da alcuni dei suoi più grandi successi. Com’è avvenuta la scelta dei brani? «Luciano mi ha aiutata a scegliere le canzoni che meglio raccontavano le emozioni, le sensazioni e le storie dei protagonisti. E così si è creato qualcosa di magico: si ha la sensazione di ascoltare quei brani che tutti noi conosciamo e amiamo in chiave quasi inedita, riscoprendone sfumature nuove».
Punto nodale della trama è la linea che separa l’adolescenza dall’età adulta. Cosa accade ai protagonisti in questi dieci anni? «Diventano grandi e scoprono la vita. Durante quel folle Capodanno del ’90 c’è chi si confessa, chi nasconde qualcosa, chi litiga e chi si giura amore eterno. Tutti, però, accolgono il nuovo anno pieni di desideri per il loro futuro. Dieci anni dopo si scoprirà se è andata come si aspettavano o meno. Di sicuro non mancheranno i colpi di scena».
Questo musical racconta l’adolescenza di un altro tempo. In che cosa i protagonisti sono diversi dai ragazzi di oggi? «Credo che i nostri ragazzi possano riconoscersi nei protagonisti. Le liti, gli amori e le passioni sono sempre le stesse. La differenza sta nel fatto che gli adolescenti del 1990 avevano molto più tempo per litigare, innamorarsi e divertirsi, perché non erano distratti da smartphone e tablet. Sarebbe bello se anche i giovani di oggi fossero meno connessi e più propensi alle emozioni». Maria Schillirò Fonte “La Sicilia” del 29-01-2020