Qualche giorno fa, agenti del Commissariato Borgo Ognina hanno indagato in stato di libertà due sorelle adranite pregiudicate, R.A. e R.V., resisi responsabili del reato di truffa ai danni di un’automobilista catanese. Le donne si erano “appostate” lungo il viale Ulisse, in attesa della loro preda che hanno individuato in una signora che procedeva a bordo della propria auto sulla medesima loro corsia di marcia. Al passaggio dell’auto, le due hanno inscenato il solito copione che prevede una botta alla carrozzeria dell’auto antagonista, per simulare la collisione e, quindi, la rottura dello specchietto. Dopodiché, le due donne si sono messe in moto e, affiancata l’auto della loro preda, hanno gesticolato per indurre la conducente a fermarsi e a verificare il danno che aveva provocato, ovviamente preesistente. La scena, però, non è sfuggita a una pattuglia del Commissariato che, insospettita dall’insolita presenza di quei veicoli fermi in strada, specie in periodo di pandemia, è intervenuta per verificare cosa stesse accadendo. Le adranite, alla vista della Polizia, hanno tentato di svicolare, ma sono state immediatamente bloccate e controllate.
È venuta fuori, così, la reale intenzione delle due che, per la somma di 38 euro, si sarebbero ritenute soddisfatte del presunto danno patito a opera dell’innocente automobilista di passaggio. Il tentativo fraudolento è stato punito con l’accompagnamento delle sorelle in Commissariato, dove sono state indagate in stato di libertà per truffa, sanzionate per il mancato uso delle cinture di sicurezza e per l’aver infranto le disposizioni anticontagio, essendosi allontanate dal loro comune di residenza senza giustificato motivo.