Un amaro Marcolin lo dice apertamente a fine gara: “Il pari per noi è significato la fine del sogno”. Già di un sogno già sicuro in estate, quando il Catania ha approntato una rosa che sembrava dovesse volare nel campionato di serie B, di un sogno diventato incubo quando, nel mezzo della stagione, la squadra è scivolata in coda alla classifica e con lo spauracchio della Lega Pro dietro l’angolo. Di un sogno che ha ripreso vigore nell’ultimo mese, quando le 5 vittorie consecutive, hanno portato un sano ottimismo, e fatto sperare, segretamente, di potere agganciare anche l’ultimo vagone del treno dei play off. Ma i conti della stagione, si tirano alla fine, visto che con questo pari, il Catania è rimasto in purgatorio, proprio a metà tra il paradiso della promozione, e l’inferno della retrocessione, in cui un rigore al 95′ ha veramente interrotto il sogno, e non ha nemmeno dato i punti della tranquillità. Oggi, pur con una squadra stanca, provata dal caldo, Marcolin era riuscito a portare a casa la vittoria, non brillando, non giocando bene, ma badando a difendersi bene e chiudere gli spazi. Neanche il Livorno ha brillato, e c’è da dire, che se questo Livorno è un serio candidato alla Serie A, allora il Catania ha veramente sprecato un’occasione, e soprattutto un anno. Che dire, ormai aspettiamo la certezza della salvezza, e poi speriamo che il nuovo anno venga preparato bene e presto, le basi per una squadra ottima ci sono, nell’attuale rosa ci sono diversi buoni giocatori, a cui basta aggiungere qualche altro buon giocatore per la categoria e poi dare l’anima in campo.
CATANIA (4-3-1-2) : Terracciano, Belmonte (dal 12 s.t, Gyomber), Schiavi, Sauro, Mazzotta, Rinaudo (k), Sciaudone, Coppola, Rosina (dal 23 s.t. Capuano), Castro, Maniero (dal 38 s.t. Chrapek). A disposizione: Ficara, Escalante, Odjer, Martinho, Barisic, Rossetti. Allenatore: Dario Marcolin.
LIVORNO – (3-5-1-1) – Mazzoni, Bernardini, Emerson, Lambrughi, Maicon, Moscati (dal 28 s.t. Djokovic), Luci (k), Biagianti, Gemiti (dal 22 s.t. Galabinov), Vantaggiato, Jelenic. A disposizione: Cipriani, Ceccherini, Empereur, Strasser, Appelt Pires, Rafati, Belingheri. Allenatore: Christian Panucci.
Arbitro: Maurizio Mariani di Aprilia. Collaboratori di linea: Filippo Valeriani (Ravenna) e Giovanni Colella (Padova). IV uomo: Andrea Tardino (Milano).
Osservatore arbitrale: Sergio Cicogna (San Donà di Piave).
Reti: 19 p.t. Sciaudone (C); 50 s.t. Vantaggiato (L) su calcio di rigore.
Ammoniti: Belmonte (C); Luci (L); Rinaudo (C); Terracciano (C); Schiavi (C); Mazzotta (C); Castro (C);
Espulso: Gyomber a tempo scaduto per proteste.
Spettatori: 13.625 (di cui 10.270 abbonati e 3.355 paganti per un incasso complessivo di euro 23.875). Presenti, nel settore “ospiti”, una ventina di sostenitori livornesi.
LA CRONACA
Parte bene il Catania, anche se per i primi minuti non trova la porta avversaria. Ma al 19′ un buono spunto di Mazzotta impegna Mazzoni, sulla respinta palla ancora a Mazzotta per Sciadone che insacca. Il Livorno prova a reagire, ma resta sempre lontano dalla porta del Catania. Nel finale di primo tempo, Castro ha un ottima palla per il raddoppio, ma calcia alto. Nel secondo tempo la prima occasione è per il Catania con Maniero, ma sbaglia la conclusione. Panucci, mette dentro Galabinov, ed il Livorno ha più forza in avanti, al 31′ e lo stesso giocatore che si libera bene ma sbaglia il tiro. Ci provano poi Luci e Vantaggiato, ma nulla da fare. Al 95′ l’episodio chiave, grande mischia in area del Catania, diversi contatti e l’arbitro assegna il rigore agli ospiti, fra le proteste di tutti, dopo 2 minuti, Vantaggiato si presenta sul dischetto e realizza.