«Quando entrava a casa riempiva l’atmosfera di allegria, era gioioso e affabile con tutti». All’obitorio del «Garibaldi» così le cugine e gli amici descrivono Enrico Longhitano, detto «Rino». Il giovane, 28 anni, di Bronte, è rimasto vittima di un incidente stradale avvenuto la scorsa notte, poco dopo le 3, sulla Circonvallazione al viale Andrea Doria. Ha perso il controllo della sua moto «Cagiva 1000» finendo contro la rotatoria al centro della sede stradale, mentre percorreva il viale verso Misterbianco diretto alla sua abitazione a Bronte. L’uso del casco di protezione non lo ha preservato da una tragica fine. L’impatto contro l’asfalto è stato talmente violento da fargli perdere la vita sul colpo. La polizia municipale intervenuta sul posto ha constatato la dinamica dell’incidente e ha provveduto al trasporto della salma all’obitorio dell’ospedale Garibaldi. Dove i parenti e gli amici hanno iniziato pian piano a riunirsi per piangere la sua scomparsa.«Era una persona molto buona – spiega la cugina Grazia Longhitano – solare, aveva molti amici. Sua mamma questa mattina mi ha detto che quando entrava a casa riempiva l’atmosfera di allegria». Rino Longhitano svolgeva due lavori, uno insieme al cugino nel campo della ristorazione per eventi, l’altro in un call center. «Era una persona della quale non si poteva fare a meno – spiega la cugina Sara – Ora sarà dura. Aveva la capacità di rapportarsi con chiunque, dal magistrato al contadino. Si faceva volere bene da tutti e conosceva una quantità infinita di gente». Rino era in cerca di un lavoro stabile: «Ci siamo lasciati due anni fa – spiega Uliana – ma ci siamo voluti sempre bene. Era una persona che anche se non vedi per qualche giorno, per qualche mese non puoi non pensare a lui almeno una volta al giorno. Era il più grande di tre fratelli, gli altri due hanno 25 anni e 20 anni. Era il punto di riferimento per la famiglia».
[Melania Sorbera] Fonte Giornale di Sicilia 20-09-2007
Agenti dell’Ufficio infortunistica della polizia municipale di Catania stanno lavorando per fare chiarezza sulla dinamica di un incidente mortale avvenuto intorno alle quattro della notte scorsa sulla circonvallazione di Catania, nei pressi della Cittadella universitaria, sulla carreggiata in direzione di Misterbianco. A perdere la vita è stato un giovane di Bronte, Rino Longhitano, 22 anni, studente di Giurisprudenza, che era alla guida di una moto di grossa cilindrata, quando, per cause ancora in via d’accertamento, ha perso il controllo del mezzo ed è andato a schiantarsi sul cordolo della rotatoria che si trova al viale Andrea Doria. Longhitano pare sia morto sul colpo. A nulla infatti sono valsi i soccorsi del «118», giunto tempestivamente sul posto. Gli operatori non hanno potuto fare altro che constatarne la morte. Secondo quanto riferito dalla polizia municipale, pare che la moto procedesse a elevata velocità. Si tratterebbe comunque di un incidente autonomo, per questo il mezzo, al momento, non è stato posto sotto sequestro. Bronte piange uno dei suoi ragazzi migliori. Figlio dell’avvocato Giuseppe Longhitano, Rino era amato e stimato da tanti per la sua simpatia, la sua educazione e la grande voglia di vivere. La notizia della sua scomparsa prematura è giunta piano piano, sconvolgendo ed intristendo tutti coloro che lo hanno conosciuto ed apprezzato. La casa dei genitori in serata si è presto riempita di amici e parenti che si sono stretti attorno alla famiglia che non riesce ancora a darsi pace. Troppo giovane Rino per morire. Il padre è uno dei più apprezzati avvocati di Bronte, e Rino, iscrivendosi alla facoltà di Giurisprudenza a Catania, avrebbe certamente voluto seguire le orme del padre, per svolgere, proprio con la stessa serietà ed impegno, una professione che a casa Longhitano è sempre stata vista come una missione sociale più che come un lavoro. Un banale incidente ha impedito che i sogni del povero Rino si realizzassero.
FONTE “LA SICILIA” del 20-09-2007 FOTO DA ARCHIVIO