Ha fondato prima il Comitato Sales -118, poi il sindacato Fials 118 – Confsal ma tutti lo ricordano come colui che ha mediato l’ingresso nella complessa realtà dei soccorritori del 118 in Sicilia. Michele Salamone, di 35 anni, deceduto venerdì mattina a causa di un tumore, i cui funerali si sono svolti ieri nella Chiesa di Sant’Agata al Carcere, in piazza Stesicoro. “Era una persona eccezionale – lo ricorda l’amico Luigi della Croce Rossa Italiana – si è speso tantissimo per il 118. Oggi non saremo voluti essere qui ma purtroppo come dice il detto sono sempre i migliori che se ne vanno”. Michele Salamone, è entrato tra i soccorritori nel gennaio 2006 e tra i molti “chiamati per raccomandazione”, spiegano altri volontari della CRI, “lui è entrato seguendo le procedure di normale assunzione. Perché noi abbiamo fatto un concorso che è stato insabbiato – dice Luigi – poi grazie a lui sono entrati tutti gli altri. Ha fondato il Comitato Sales – 118 che però non poteva sedere al tavolo della contrattazione regionale così ha aderito alla Confsal creando la Fials 118. Adesso? “Siamo stati abbandonati dalla classe politica, ci stanno costringendo a comprare il posto di lavoro. Rinunciare agli straordinari effettuati da luglio 2006 per essere assunti nella nuova società, la SEUS. Si denota una totale assenza di trasparenza nelle procedure e nel controllo delle procedure da parte di tutta la classe politica. Ognuno di noi dovrà rinunciare a circa 10 mila euro per essere assunto”. Intanto ieri Michele è stato ricordato quale grande uomo era. A Palermo le sirene delle ambulanze hanno suonato per tre minuti in segno di lutto. Le ambulanze della provincia di Catania si sono fermate per tre minuti. “Dal 1990 a qualche giorno fa, io e Michele, abbiamo condiviso la passione per il canto e la musica”, racconta davanti all’altare Luca Pedullà del 118. “Michele un grande uomo, incorruttibile: Il suo lavoro non andrà perso”, dice l’amico Antonio Di Domenico.
Melania Sorbera fonte “Giornale di Sicilia” del 16-05-2010