E’ una Sicilia controsenso, quella che viene fuori dopo il sopralluogo effettuato in contrada Bolo Fiorentino dal sindaco del Comune di Cesarò, Katia Ceraldi, dall’ingegner Celi dell’Autorità di bacino della provincia di Messina, e dall’ingegner Mannino dell’Ufficio di gabinetto dell’assessorato Agricoltura e Ambiente retto da Luca Sammartino. Il sopralluogo è stato sollecitato da diversi allevatori e proprietari delle aziende che a seguito delle piogge dello scorso 2 giungo hanno avuto pesanti danni. Diverse le situazioni segnalate dal sindaco Ceraldi, a partire dalle molteplici criticità dei torrenti Vitalone e Cutò, e del fiume Troina. Quest’ultimo, ha il letto e gli argini completamente invasi da arbusti e piante e dovrebbe essere ripulito, perché ostacolano il passaggio dell’acqua, favorendo le esondazioni. Un problema serio che deve essere risolto al più presto. «Ho subito raccolto l’appello delle aziende danneggiate –ha dichiarato il sindaco Katia Ceraldi – facendomi promotrice della loro richiesta di lavori urgenti e di richiesta dello stato di calamità per i danni avuti.
Abbiamo prodotto diverse relazioni e la prossima settimana mi recherò a Messina a chiedere interventi urgenti, se nessuno ci ascolta non escludo una civile protesta presso la Regione siciliana. Purtroppo il rischio idrogeologico nelle nostre zone è alto e non possiamo far fronte a eventi del genere con i pochi spiccioli dei bilanci comunali. Inoltre è assurdo che con tanta acqua sui Nebrodi, siamo costretti a far risalire l’acqua da Maniace, con costi per l’energia elettrica diventati insopportabili. Da un lato l’acqua dei Nebrodi si spreca e scende a valle provocando danni, dall’altro, proprio sui Nebrodi, Comuni come il nostro devono sopperire a mancanza di acqua che potrebbero essere risolti con la creazione di invasi, invece di farla risalire da Maniace». LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 17-06-2023