È stata prorogata la prosecuzione delle attività socialmente utili nei due piccoli centri dei Nebrodi, dove sono impegnati ventidue lavoratori (15 a Cesarò e 7 a S. Teodoro). Le rispettive Amministrazioni comunali, infatti, hanno approvato le delibere di Giunta municipale che prorogano fino al 31 dicembre 2021 le attività in forza della nota n. 52397 dello scorso 9 dicembre dell’Assessorato regionale al lavoro che autorizza gli Enti, laddove permangono le condizioni di fabbisogno organizzativo e le comprovate esigenze istituzionali volte ad assicurare i servizi già erogati, a mettere in essere gli atti per la continuazione. Iter, questo, che anche se ormai è divenuto una prassi, tiene ugualmente in ansia le migliaia di lavoratori che da anni sono nelle disponibilità delle Amministrazioni e degli Enti pubblici siciliani fino a quando non viene adottato. Si tratta di lavoratori che, ormai, sono divenuti punti di riferimento importanti negli Enti in cui prestano la propria attività. Gradualmente, infatti, stanno sostituendo i lavoratori di ruolo che, per raggiunti limiti di età o che approfittano dei benefici delle pensioni anticipate, “quota 100” sopratutto, stanno abbandonando il lavoro.
Nei due centri nebroidei, negli ultimi due anni, sono andati in pensione 10 dipendenti, di cui 6 a Cesarò e 4 S. Teodoro; altri due pensionamenti, uno per ciascun Comune, sono previsti anche per quest’anno. Ricordiamo che, per questi lavoratori, le Amministrazioni comunali pagano soltanto gli oneri assicurativi; la spesa per gli assegni mensili e oneri accessori è infatti a carico della Regione. GIUSEPPE LEANZA Fonte “La Sicilia” del 21-01-2021