Quello che doveva essere un Consiglio Comunale aperto, in cui uscire con proposte serie per i gravi problemi di Guardia Medica e Pediatra per Cesarò e San Teodoro, alla fine si è rivelata una assemblea per l’assenza di un segretario, che avrebbe dovuto dare maggiore ufficialità all’evento. Così, si è assistito a una riunione in cui ognuna ha detto la sua opinione. A richiedere il Consiglio era stato il gruppo di minoranza di Cesarò, con gli avvocati Katia Ceraldi e Mirella Zito presenti a dibattere sui problemi. Ad aprire l’assemblea il presidente del Consiglio di San Teodoro, Salvatore Agliozzo, insieme al collega Spitaleri. “Sono rammaricato e sconcertato – ha dichiarato Agliozzo, per una decisione che penalizza enormemente il territorio, chiedo ai cittadini di essere uniti in questa importante lotta per le due comunità”. Il Presidente del Consiglio di Cesarò, Spitaleri, ha letto una nota in aula, che richiamava l’art. 32 della Costituzione. Collegati in video conferenza l’on. Tommaso Calderone e l’On. Elvira Amata, deputati regionali. “Sin dal primo momento abbiamo sposato la vostra causa – dichiara l’on. Calderone – come rappresentanti della Provincia di Messina e componenti della Commissione Sanità, che ha il solo potere di controllo ma anche di difendere le istanze dei cittadini. Nonostante l’impegno, non siamo riusciti a risolvere il problema, sia per la scellerata politica nazionale, sia per la drammatica mancanza di medici, aggravata dall’epidemia in corso. A breve dovrebbe aprire un Punto Pediatrico per 10 ore settimanali, soluzione non definitiva, ma intermedia, in attesa del bando per i pediatri sulle zone carenti. Poi ora, un medico dell’Usca guadagna 40 euro l’ora, più di un primario, e i neolaureati scelgono l’Usca e non le Guardie Mediche dove prendono 20 euro l’ora. Sarebbe opportuno anche cambiare gli ambiti sanitari dei distretti e alcuni parametri, e magari dare qualche incentivo in più a chi va a lavorare in zone disagiate”. Migliorare il sistema di emergenza che in questo momento ha diversi problemi di funzionamento e un maggiore coinvolgimento da parte degli uffici competenti è la cosa da fare subito – dichiara l’on. Amata – la politica deve dare risposte certe e soluzioni”.
“Intanto voglio ringraziare tutti i cittadini presenti, quelli collegati e voglio ringraziare i due sindaci, ma soprattutto i due presidenti dei Consigli Comunali, per avere immediatamente accolto la nostra richiesta di un Consiglio congiunto – esordisce il capogruppo di Minoranza di Cesarò, l’avvocato Katia Ceraldi – tocca a noi tracciare un percorso che dovremo avviare subito a tutela della salute dei cittadini. Condivido le parole del presidente Spitaleri e voglio ribadire che la strada da seguire dovrebbe essere quella di un immediato esposto alla Magistratura. Bisogna dire che i bandi non si fanno dopo che il problema è venuto fuori, ma c’era tempo per prepararlo molto prima, visto che si conosceva il problema. E questo sia per la Guardia Medica che per il Pediatra. La politica deve impegnarsi per aiutare le zone disagiate. E’ la salute dei cittadini non si può mettere in discussione e và tutelata. In primis dovremmo fare una diffida a chi di competenza, e preparare un esposto alla Procura che dovrà individuare eventuali responsabili del disservizio. Un’ altra soluzione potrebbe essere il passaggio al Distretto Sanitario di Bronte, vicina per territorio e competenza, devono darci delle risposte certe e immediate”. “Condivido il pensiero di chi mi ha preceduto – afferma il consigliere e avvocato Caputo – e dico che l’Asp deve avviare tutte le procedure, anche straordinarie, per reclutare i medici, in caso contrario, dovremo procedere e portare avanti le nostre istanze per difendere l’art. 32 che nei nostri territori non è più garantito. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il gruppo di minoranza di San Teodoro, una cui nota è stata letta in aula dalla consigliera Calì.
Poi l’intervento dell’avvocato Giuseppe Gullotta: “Grazie per l’invito, vi ricordo che la modifica del Distretto Sanitario è già depositata in commissione, la legge 5, del 2009, all’articolo 12 regola il passaggio ad un altro distretto, che deve avvenire dopo la richiesta del Comune, al Presidente della Regione, che dà il benestare sentito l’assessore alla Salute. Soprattutto tenuto conto dell’ubicazione geografica, può tranquillamente derogare il passaggio. E ci sono già stati dei precedenti in tal senso. Vi ricordo che il Piano Nazionale di Resilienza, mette molti soldi in campo per la telemedicina, che per gli anziani è un salvavita”. I politici devono portarci la soluzione – dichiara la d.ssa Ragonese nel suo intervento – i problemi li sappiamo già, a noi servono soluzioni. Belli gli interventi sentiti stasera, ma a noi servono misure diverse, anche straordinarie se necessario, per riaprire la Guardia Medica”. “Le Asp sono ormai quasi private – dichiara il dr. Caridi intervenendo – e con ambiti territoriali che non sono normali. Passare con Catania potrebbe essere un bene, ma non è detto, per questo bisogna stare attenti”. “Gli stessi medici mi comunicano che con questo bando, a 28 ore, per loro è impossibile partecipare al bando, perchè dovrebbero rinunciare a incarichi più remunerati – dichiara il vice sindaco di Cesarò Antonio Saraniti – è necessario cambiare il bando e cercare medici”. A chiudere l’assemblea i due sindaci, con la padrona di casa, Valentina Costantino che dichiara: Intanto voglio ringraziare tutti, poi vi dico che ad iniziare per il pediatra le note sono state tantissime, ma non hanno sortito nessun effetto. La soluzione del Ppi è un tampone che deve essere normalizzata al più presto. Ci siamo convinti, anche sbagliando, che il dialogo pacato con gli enti competenti poteva portare dei frutti, ma con amarezza dico che così non è stato. In attesa dei medici, si possono fare degli ordini di servizio per garantire il servizio, così come fatto per la Fisioterapia”. “Grazie al gruppo di Minoranza per avere richiesto il Consiglio – dichiara il sindaco di Cesarò Salvatore Calì – e devo dire che sono molto amareggiato dall’attuale politica che ci ha abbandonato. E’ necessario andare dal presidente Musumeci, e dall’assessor Razza, che devono trovare la soluzione ai nostri problemi, che mi impediscono anche di vivere la mia normale quotidianità, per i tanti cittadini che giustamente protestano. Sono pronto anche a consegnargli la mia fascia se non hanno la soluzione”. Due problemi seri, in due Comunità poste in un territorio impervio ed isolato che viene ulteriormente penalizzato. Quello che accade oggi a Cesarò e San Teodoro a breve potrebbe accadere anche in altri Comuni magari più blasonati. Per questo è necessario che la politica si muova e trovi delle soluzioni immediate e certe. Lo devono ai cittadini, ai tanti anziani, e ai malati sempre più abbandonati e con una grave epidemia in corso. Luigi Saitta