Proprio nel momento in cui il problema sanitario merita più attenzione (e non soltanto per la pandemia in atto) da parte delle istituzioni preposte ecco che, puntualmente, si manifestano disfunzioni nel sistema. Disfunzioni che, naturalmente, per i cittadini si traducono in disagi davvero notevoli. Nei due piccoli centri dei Nebrodi di Cesarò e S. Teodoro, infatti, dopo le proteste che si sono levate per la mancanza del pediatra, adesso si aggiungono quelle per la mancanza del medico che si occupa del rilascio delle autorizzazioni terapeutiche. E per autorizzazioni si intendono tutte quelle documentazioni relative ai Piani terapeutici, esenzioni ticket, presidi per diabetici, per ossigenoterapie, etc. Il dott. Ugo Di Carlo, che si occupava della medicina dei servizi, e che settimanalmente, ogni giovedì, nella sede della Guardia medica ubicata sul viale Regina Elena di Cesarò (struttura di proprietà dell’Asp, dove è ospitato pure il servizio di emergenza del “118”) svolgeva questo compito è in malattia; e ancora non è stato nominato un sostituto.
Ne tanto meno è stato autorizzato, anche da remoto, alcun altro medico. E così per i residenti le emergenze aumentano senza che all’orizzonte si intravedano, purtroppo, soluzioni. A Cesarò e S. Teodoro vi sono molti pazienti anziani e allettati che necessitano di ossigenoterapie e presidi vari ma, in questo momento, per loro è tutto fermo. Non è accettabile una situazione del genere, non è possibile che l’Asp non possa operare una sostituzione, pur con tutte le difficoltà legate al difficile periodo che stiamo attraversando e, soprattutto, non è concepibile che, ogni volta, si verifichi un problema la gente debba evidenziarlo protestando. GIUSEPPE LEANZA Fonte “La Sicilia” del 03-02-2021