Illegittima l’aggiudicazione della direzione dei lavori di restauro della Chiesa del Rosario di Bronte. Il Tar Catania ha condannato il Comune a risarcire pure danni e spese, per oltre 8 mila euro, all’architetto giunto secondo alla gara e inviata la «sentenza alla Procura regionale della Corte dei conti per le valutazioni di competenza». All’inizio del 2019, l’architetto Loredana Scaglione veniva informata dal Comune di non essersi aggiudicata la procedura negoziata di scelta del direttore dei lavori indetta dall’ente, perché sulla base d’asta di 31.595,63 euro (oltre iva e altre voci non soggette a ribasso) offriva uno sconto del 30,4 per cento, rispetto al 31,89 dell’altra unica partecipante, la società vincitrice Atrea Project.
La Scaglione, difesa dall’avvocato Mauro Meli, ricorreva al Tar sostenendo pure che l’aggiudicataria non avesse il richiesto requisito del fatturato minimo, pari alla base d’asta, motivo risultato poi dirimente per la decisione.
I giudici della Prima sezione, infatti, hanno accolto il ricorso, perché hanno accertato che «non risultano le fatturazioni per l’importo previsto» e rilevato che, in sede di gara, la stessa Atrea Project aveva specificato d’avere «in corso lavori di notevole entità» per i quali, però, non erano «state emesse ancora fatturazioni finali in quanto ancora in corso di progettazione e finanziamento». FONTE GDS CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTO L’ARTICOLO