Contestato dall’opposizione consiliare Pd-Iv di Bronte un incarico di sanificazione anti-Covid affidato dall’ufficio tecnico comunale a un’impresa «per le vie brevi» e, dopo i lavori, con determina del capo ufficio, che ha spiegato: «Ho agito in regime di urgenza sanitaria e scelto la ditta secondo il principio di rotazione». La minoranza ha pure evidenziato che la società incaricata era della «sorella di un assessore in carica», ma il sindaco ha puntualizzato: «L’assessore non era in carica allora e non lo è adesso». I consiglieri Graziano Calanna, Maria Cristina Castiglione, Chetti Liuzzo e Samanta Longhitano (Pd) e Giuseppe Ruffino (Iv), il 28 aprile scorso, con un’interrogazione, hanno chiesto al sindaco di Bronte, Pino Firrarello (FI), se sapeva che «dopo il 6 ottobre 2020 beneficiaria del primo affidamento diretto del comune è stata una società guidata dalla sorella di un assessore in carica», di spiegare perché i provvedimenti «indicano una successione cronologica dei fatti diversa rispetto a quella reale» e riferire sulla «procedura contabile seguita per la liquidazione delle somme».
Nel corso di un recente consiglio, l’ingegnere capo Salvatore Caudullo ha spiegato: «Tra fine ottobre e inizio novembre 2020, siamo stati interessati da un elevatissimo numero di contagi da Covid-19, con casi di decessi, per cui venivano emanate ordinanze sindacali che, dal 27 ottobre, chiudevano mercato, uffici, scuole. Abbiamo chiamato subito una ditta per sanificare uffici comunali, caserma dei carabinieri e scuole, come abbiamo fatto sempre. Imprese sul territorio ne conoscevamo due o tre, tra cui questa, interpellata per le vie brevi a ottobre». La determina di formale affidamento, però, arriverà il 31 dicembre, infatti Caudullo l’ha detto: «La sanificazione è stata fatta il 7 e 8 novembre, ma l’impegno di spesa dopo, perché abbiamo operato in un regime di urgenza sanitaria. Avremmo dovuto regolarizzarlo prima, me ne assumo la responsabilità, ma non potevamo attendere. Tuttavia, la somma non è stata pagata, se c’è da porre rimedio a un errore dell’ufficio procederò in tal senso». Ma sulla scelta dell’impresa esecutrice della sanificazione, sempre in consiglio, Caudullo è stato perentorio: «Nessun favore al parente dell’assessore. Nella mia carriera ultratrentennale, al comune, non ho mai lavorato in tal senso». «In conformità al codice dei contratti, per le procedure di affidamento diretto di lavori o servizi per importi inferiori a 40mila euro, l’ufficio – ha commentato con noi Caudullo – ha applicato il principio della rotazione degli incarichi. Nel 2020, per l’emergenza Covid-19, erano state già incaricate altre ditte locali, a ottobre secondo la rotazione, tra l’altro per un importo sempre di circa 15mila euro, era il turno dell’impresa oggetto dell’interrogazione». Luigi Putrino Fonte GDS
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