E’ sempre più incandescente il clima nel versante nord ovest dell’Etna. Gli operatori ecologici dell’Aimeri ambiente che lunedì mattina hanno occupato la sala consiliare del Comune di Bronte, dopo una pausa, sono tornati ad occupare i posti della sala Spedalieri. Da ieri però non sono più soli. I colleghi di Maletto, Maniace e Randazzo si sono uniti nella protesta, ed hanno occupato le sale consiliari dei rispettivi Comuni. I motivi sono identici a quelli di Bronte: i lavoratori lamentano il mancato pagamento dello stipendio del mese di gennaio e di dicembre, cui sarebbe stato elargito solo un acconto di 500 euro. “La situazione è insostenibile – dice Mario Grillo, operatore ecologico di Randazzo dal 1984 – siamo stati costretti a occupare la sala consiliare del Comune non solo perché ormai da troppo tempo non percepiamo un centesimo, ma perché ci hanno preso in giro. La settimana scorsa ci avevano promesso che il conto sarebbe stato saldato subito. Venerdì sera la Aimeri si era impegnata a far partire lunedì i flussi finanziari. Ancora non abbiamo ricevuto nulla. Di conseguenza ci siamo sentiti presi in giro e qui c’è gente che deve sostenere le famiglie”. I lavoratori assicurano che garantiranno alcune ore di lavoro e di riunirsi in assemblea solo per 2 ore. “Continueremo a garantire il servizio – spiega Grillo – e l’occupazione della sala consiliare sarà pacifica. Non vogliamo creare eccessivi disagi ai cittadini. Sappiate però che fra noi c’è chi non può pagare affitti, luce e gas. L’Azienda non ha garantito neanche gli operai che hanno la cessione del quinto dello stipendio e ad alcuni di loro le finanziarie hanno già cominciato a minacciare di rivalersi sui beni”. La protesta continuerà ad oltranza fino a quando non si avranno notizie certe e purtroppo da Giarre arrivano notizie buone solo in parte. L’assemblea dei soci, ovvero i sindaci, che il presidente della Joniambiente, Francesco Rubbino, ha riunito per risolvere il problema, ha registrato il si della Provincia di Catania a versare 600 mila euro che deve alla Joniambiente, ma questa avverrà solo a giorni. Nel frattempo il Comune di Bronte punta il dito nei confronti dei Comuni morosi. Il problema, infatti, è sempre lo stesso. La Aimeri non paga gli stipendi ai lavoratori perché alcuni Comuni devono alla Joniambiente centinaia di migliaia se non addirittura milioni di euro. Se questi non pagano la Aimeri non ha liquidità per pagare gli operai. Per questo motivo l’assessore di Bronte, Biagio Petralia, ha chiesto all’Ato di permettere al proprio Comune di pagare direttamente i propri operatori con i soldi della rata di gennaio 2013. “Il sindaco Pino Firrarello – ha affermato Petralia – ha ordinato agli uffici del Comune di non effettuare più pagamenti alla Joniambiente. Questi riprenderanno solo di fronte alla certezza che i netturbini di Bronte verranno pagati. Non è possibile che ci siano Comuni che non hanno soldi per pagare il servizio di nettezza urbana, ed altri che invece hanno fatto sacrifici per essere in regola. Si tratta di scelte. In questi mesi ho visto Comuni preoccuparsi per il servizio e non accorgersi di aver dimenticato per anni di pagare la rata pattuita dal contratto. Così è semplice amministrare e da domani ci uniremo anche noi all’elenco dei morosi. Chiediamo alla Joniambiente l’elenco dei dipendenti di Bronte, affinchè il Comune proceda al pagamento degli stipendi dei propri operatori”.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 19-02-2013