Torna a fare discutere il sistema per il controllo elettronico della velocità nel tratto biancavillese della Ss 284. E se ne è tornato a discutere in un’aula giudiziaria, perché il giudice di pace di Biancavilla ha accolto un altro ricorso presentato da un automobilista, che era stato multato per avere superato nel tratto di strada dove il limite di velocità è di 90 km orari. Si tratta di un automobilista adranita, beccato dall’autovelox mentre viaggiava a 138 km/h, superando quindi il limite di 48 km/h. La polizia municipale di Biancavilla gli ha contestato la violazione commessa al km 33,9 della statale in direzione Catania, applicando una sanzione pecuniaria di 539 euro, oltre la decurtazione di 6 punti dalla patente di guida, nonché la sospensione della patente per un mese. Ma l’automobilista si è rivolto ad un avvocato ed ha presentato ricorso al giudice di pace contestando il verbale di contravvenzione in tre punti: la non visibilità dell’autovelox, l’assenza dei vigili urbani al momento dell’accertamento e la violazione della mancata garanzia della perfetta funzionalità dell’apparecchiatura e della sua taratura. Il giudice di pace ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Placido Asero ed ha annullato il verbale della contravvenzione, condannando il Comune di Biancavilla a pagare le spese legali di 243 euro. Nel dispositivo della sentenza di legge che “dagli esiti della prova per testi e dalla raffigurazione fotografica in atti è emerso in maniera inequivocabile che l’autovelox risulta posizionato dietro un albero ed in quanto tale non visibile per gli automobilisti”. A confermarlo anche alcuni testi, abituali utenti in transito indicati dal ricorrente, i quali concordemente hanno riferito che in quel tratto l’autovelox era posizionato dietro un grande albero e la visibilità era oscurata dalla vegetazione. Dal canto loro, gli agenti di polizia municipale hanno invece dichiarato che l’autovelox era visibile ma, come detto, il giudice nelle sue conclusioni ha scritto che l’ente comunale non ha fornito la prova del corretto posizionamento dello strumento, quindi l’accertamento della velocità non può dirsi immune da vizi di legittimità e quindi il verbale di contravvenzione è stato annullato. Ma non si tratta del primo verbale annullato dal giudice di pace. Già in passato altri ricorsi di automobilisti sono stati accolti sempre in riferimento agli accertamenti del controllo elettronico della velocità sulla 284.
Salvo Sidoti Fonte “La Sicilia” del 09-05-2015