I sindaci dell’Area interna Etna, Nebrodi ed Alcantara lo hanno ribadito con forza. Una fra le criticità del territorio, se non addirittura la più importante, è la mobilità. Abbandonata la costa ionica da una parte o l’Area metropolitana dall’altra, il territorio è collegato da una pessima viabilità. Le strade, infatti, rappresentano il simbolo dell’arretratezza strutturale della nostra Isola, con evidenti risvolti economici e sociali. Gli automobilisti, e di conseguenza anche i turisti, infatti, viaggiano ancora su trazzere tracciate dai Borboni, fino a qualche anno fa addirittura caratterizzate da carreggiate gruviera, segnali stradali nascosti dalla vegetazione e guard-rail divelti da qualche incidente. E la gente ormai sembra rassegnata. Sembra proprio che collegare meglio il territorio interno per favorire l’economia ed i l turismo non sia una priorità, anzi. Dell’ammodernamento della Ss 284 verso Catania, percorrendo il versante ovest dell’Etna, se ne è parlato da 40 anni e solo adesso verrà completato, nonostante la sua importanza dal punto di vista commerciale e professionale. Ma è l’unico esempio. L’ammodernamento delle altre strade rimane una chimera. Dell’ammodernamento dei 30 chilometri del tratto Randazzo-Fiumefreddo della Ss 120, infatti, non se ne parla più. L’iter iniziò ufficialmente il 14 aprile del 2013, quando Anas ha annunciato che iniziava la progettazione. Nel momento in cui si è capito però che erano necessari 300 milioni di euro, il progetto è stato accantonato.
Eppure in Lombardia, per realizzare la variante di Morbegno, 9 chilometri di circonvallazione, sulla Ss 38, di milioni ne sono stati spesi 280. Che da noi si proceda a rilento lo dimostra anche il fatto che sul ponte sull’Alcantara all’inizio della Ss 116 Randazzo-Capo d’Orlando si viaggia a senso unico alternato dall’ottobre del 2021, da quando cioè un violento nubifragio ha fatto precipitare sul greto del fiume un parapetto. E guardando le strade “provinciali” la situazione non migliora. Non a caso il Comune di Castiglione di Sicilia ha proposto come progetti da realizzare l’ammodernamento delle 2 “provinciali” che lo collegano a Randazzo, ovvero la Sp 7/II a la Sp 89. E come non raccogliere l’allarme lanciato dal sindaco di Motta Camastra, Carmelo Blancato, pronto a denunciare che gli autobus dei turisti, imboccando la Sp6, dopo le prime e strette curve tornano indietro. Che sia necessario cambiare passo per rendere maggiormente percorribili le strade dell’Area Interna “Etna, Nebrodi, Alcantara” è evidente. Lo chiede la gente, lo impone l’economia di un territorio che può uscire dall’isolamento solo con nuove infrastrutture. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 08-11-2023