Una nuova nevicata ha fatto diventare più spessa la coltre di neve già caduta su Maletto, imbiancando, questa volta, anche Randazzo e Bronte. A Maletto, che è il Comune più alto della cintura dell’Etna, la neve ha raggiunto i 10 centimetri, provocando disagi alla circolazione. Non operando lo spazzaneve, gli operatori ecologici non hanno potuto cospargere le strade di sale e così fino alle 11 del mattino il transito dei veicoli è stato difficile. Un furgone è rimasto bloccato nella centrale via Umberto, finendo per ostacolare il transito anche degli altri veicoli, inoltre, Circonvallazione chiusa e niente autobus scolastici e di linea, con le scuole che sono rimaste comunque aperte, nonostante il numero degli alunni per classe fosse veramente esiguo. Il maltempo ha provocato ancora black out elettrici. Come già accaduto mercoledì scorso a Maletto la zona bassa dell’abitato fino via Umberto è rimasta al buio dalle 5,30 fino alle 10 circa. Di conseguenza molte le attività commerciali rimaste chiuse e tanti i residenti rimasti al freddo. Solo dopo continue segnalazioni, una squadra dell’Enel ha ripristinato il servizio e ridato corrente alle abitazioni. Disagi sulla Strada statale 284, esattamente nel tratto fra Randazzo e Maletto. La neve caduta copiosa ha imbiancato la carreggiata e la strada è rimasta per ore percorribile solo con catene o pneumatici da neve. In funzione 2 spazzaneve dell’Anas, ma mezzi spargisale anche ieri in ritardo, con il fondo stradale che è rimasto per troppo tempo abbastanza ghiacciato. Per questo un autotreno è rimasto bloccato insieme e diverse vetture in viaggio verso Maletto. Neve anche a Randazzo e Bronte che, favorite da un’altitudine minore rispetto a Maletto, hanno avuto meno disagi. Purtuttavia la squadra della Protezione civile del Comune di Bronte, alla presenza anche del sindaco Graziano Calanna, ha provveduto a cospargere del sale dei tratti più difficili della viabilità urbana. Il sole, pronto a fare capolino già in tarda mattinata, ha fatto il resto. La neve ha provocato comunque disagi nelle zone più alte di tutti i versanti dell’Etna. La Città metropolitana di Catania ha disposto la chiusura al transito fino ad oggi della Strada provinciale 92 che dai Monti Silvestri conduce a Zafferana, (esattamente nel tratto compreso tra Piano Bottara al km 9 e il centro abitato al km 28) ed alla contrada Milia. Disposta anche la chiusura della strada chiamata “Salto del Cane” che da Pedara sale verso i Crateri Silvestri. Adesso il pericolo maggiore si chiama ghiaccio, che rischia di formarsi nelle ore notturne. Per questo la Polizia stradale di Randazzo ha già deciso che per oggi saranno intensificati i controlli. Soprattutto però consiglia gli automobilisti che non hanno provveduto a montare in tempo i pneumatici da neve a non avventurarsi per le strade senza catene da neve nel baule. Una nevicata improvvisa può mettere in pericolo loro e gli altri. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 16-02-2018
RINVIATO A BRONTE UN VERTICE CON L’ENEL – A Bronte a causa della neve è stato rinviato a data da destinarsi un vertice che il sindaco di Bronte aveva organizzato con l’Enel per migliorare i servizi nella zona artigianale. Fonte “La Sicilia” del 16-02-2018
«LA NEVE E’ IMPORTANTE MA NE SERVE ANCORA ALTRA» Finalmente neve sull’Etna, in alta e bassa quota. Una buona notizia non solo per gli appassionati dei panorami imbiancati, ma in previsione dell’estate. Si, dell’estate, perché neve e falde acquifere che alimentano i pozzi idrici dei nostri Comuni sono strettamente collegate e le scarse precipitazioni nevose dei mesi scorsi hanno fatto presagire un’estate con poca acqua nei nostri rubinetti. Intendiamoci, i pochi centimetri di neve caduti in 2 giorni non mettono alle spalle i timori per l’estate. «La neve – ci dice Vincenzo Cartillone, apprezzato geologo di Randazzo – è molto più efficace della pioggia per alimentare le falde acquifere. La velocità della pioggia provoca il fenomeno del ruscellamento e buona parte dell’acqua si perde finendo nei fiumi. La neve, invece, appena comincia a sciogliersi permea quasi completamente nel terreno, contribuendo ad alimentare nei mesi il livello delle falde, grazie al tempo di corrivazione. L’acqua – continua – ci metterà, infatti, mesi prima di raggiungere le falde. Pensate che quella che si scioglierà dopo questa nevicata non arriverà prima di aprile, maggio e questo è utile per mantenere per un periodo più lungo possibile una buona scorta di acqua. Bisogna però – continua il dott. Cartillone – che nevichi ancora soprattutto nelle zone sommitali dell’Etna, perché il livello delle nostre falde oggi è molto più basso dei livelli medi». Per il dott. Cartillone bisognerebbe capire realmente quanta neve è caduta in montagna, è importante che continui a nevicare. Tesi condivisa anche dal collega, sempre di Randazzo, Giuseppe Gangemi che afferma: «L’Etna è il nostro serbatoio d’acqua e fino a qualche giorno fa non è avesse tanta. Guardando il Vulcano, infatti, sembrava che fosse già aprile. Per questo è importante che sull’Etna continui a nevicare fino a marzo». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 16-02-2018