Monta la protesta degli operai forestali della zona dei Nebrodi e dell’Etna, per la chiusura dei cantieri, considerata la previsione di condizioni meteorologiche avverse. Infatti, negli ultimi giorni, gli operai sono stati rimandati a casa, specie quando gli allerta meteo diffusi in tempo dal Dipartimento della Protezione civile, erano arancioni o rossi. «Ci è capitato di tornare a casa e vedere spuntare il sole – dicono con disappunto gli operai – con conseguente danno sia per il completamento delle giornate lavorative, sia dal punto di vista economico con la mancata retribuzione della giornata lavorativa». Ma è di tutt’altro avviso Antonino De Marco, responsabile dell’Azienda Forestale, che con fermezza ribatte alle considerazioni degli operai forestali. «Gli operai devono capire che non è sempre possibile rimanere nei cantieri. Tutto il personale che opera sul territorio gode della mia fiducia ed è perfettamente in grado di capire se le condizioni permettano di lavorare o meno». «La cosa più importante – aggiunge De Marco – non è solo se piove o meno, ma garantire in ogni momento la sicurezza dei lavoratori, che potrebbe venire compromessa anche dal terreno scivoloso o da un improvviso temporale con lampi e tuoni. Nessuno – conclude il dirigente dell’Azienda Forestale – ha voglia di rimandare a casa gli operai senza delle serie motivazioni e comunque anche in questo caso sono tutelati dal punto di vista contributivo». Purtroppo, spesso, i ritardi nelle assunzioni, dovuti a diversi motivi (in primis la copertura finanziaria) portano gli operai forestali a completare le giornate nei mesi invernali, quando le condizioni meteo non sempre sono favorevoli per potere lavorare. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 28-10-2018