«Nessuno mette in dubbio la valenza della funzione delle associazioni ambientaliste, nè tanto meno abbiamo mai detto che a inquinare il Vulcano sono solo le loro auto. Semmai sia io, sia il presidente del Parco dell’Etna (nella foto) abbiamo raccontato ciò che vediamo ogni giorno sul Vulcano, ovvero dalle 40 alle 60 auto di operai, addetti ed autorizzati vari, cui si aggiungono quelle degli ambientalisti e degli studiosi». «Tutte auto a motore particolarmente inquinanti e rumorose su cui, chi trova da ridire sui nostri bus elettrici o – al massimo – con motore euro 6, non si è mai scandalizzato». Nel nuovo botta e risposta sulla “telenovela” dei bus elettrici sui sentieri dell’Etna, si registra la replica del sindaco di Bronte, Pino Firrarello, alle dichiarazioni del delegato della Lipu, Giuseppe Rannisi, dopo il ricorso al Tar presentato dalla Lipu contro l’autorizzazione concessa dal Parco dell’Etna ai Comuni di Bronte e Maletto per portare turisti nella zona “A” del Parco con bus navetta perché questi comprometterebbero l’ambiente. Il sindaco di Bronte ed il presidente del Parco dell’Etna, Carlo Caputo, hanno replicato affermando che l’impatto sarebbe nullo perché sull’Etna già circolano una sessantina di veicoli, fra cui 4 auto autorizzate alla Lipu, che ha ulteriormente ribadito le loro auto entrano solo “per svolgere attività di ricerca scientifica e soltanto con un mezzo motorizzato per volta”. «Considero – ha detto Firrarello – la decisione delle associazioni ambientaliste di ricorrere al Tar offensiva nei confronti dei cittadini di Bronte e di tutti gli appassionati che, amando e rispettando l’ambiente, intendono poterlo visitare.
Costoro dimenticano che i proprietari del territorio sono i Comuni. Comuni che chiedono soltanto di consentire al massimo a 120 turisti al giorno di avere la possibilità, a turno, di godere della bellezza di quest’ambiente. Lo chiedono consci del fatto che già queste aree sono percorse ogni giorno da decine di auto. Di conseguenza ci domandiamo come possano altri 2 bus navetta ecocompatibili deturpare la natura? Se il problema fosse realmente l’impatto ambientale, l’idea di impedire l’accesso a tutte le auto, lasciando solo i 2 bus ecocompatibili dovrebbe ricevere il plauso degli ambientalisti. Invece no. I bus elettrici non debbono entrare perché compromettono l’equilibrio ambientale, mentre le auto di servizio, cui si aggiungono ogni tanto anche quelle degli ambientalisti, possono farlo. Queste non deturpano l’ambiente». «Possiamo discutere su come migliorare la fruizione tutelando maggiormente quell’ambiente che noi abbiamo saputo conservare per secoli – conclude il sindaco – ma non possiamo più accettare che si vieti ai turisti di andare sull’Etna con bus ecocompatibili». Fonte “La Sicilia” del 19-02-2022
«I MEZZI DELLA LIPU AUTORIZZATI SOLO PER FARE RICERCA» Continua il dibattito fra il presidente del Parco dell’Etna, Carlo Caputo, e il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, da una parte e dall’altra le associazioni ambientaliste che si oppongono all’autorizzazione che il Parco dell’Etna ha rilasciato ai Comuni di Bronte e Maletto per portare i turisti in zona “A” del parco con dei bus navetta. In particolare il delegato della Lipu, ing. Giuseppe Rannisi, essendo stata la sua associazione più volte citata, in una nota scrive: «Riteniamo doveroso replicare al sindaco Firrarello e al presidente del Parco Caputo, in merito all’autorizzazione rilasciata dall’Ente Parco ai Comuni di Bronte e Maletto per l’ingresso di mezzi motorizzati (pullmini) per fini turistici per 120 persone al giorno da maggio a dicembre che chiamano in causa la Lipu. In particolare il sindaco di Bronte asserisce che la Lipu, ricorrente al Tar avverso tale autorizzazione assieme ad altre associazioni, potrebbe entrare con 4 mezzi in zona A di Parco quando invece i due Comuni Bronte e Maletto chiedono soltanto l’ingresso di due mezzi motorizzati. Occorre precisare che la Lipu è stata autorizzata dall’Ente Parco e dai Servizi tecnici del Territorio ex Azienda foreste demaniali a poter entrare in Zona A di Parco esclusivamente per svolgere attività di ricerca scientifica e soltanto con un mezzo motorizzato per volta».
E Rannisi spiega anche il perché dell’autorizzazione, valutata «in funzione delle attrezzature tecniche, anche molto pesanti, che occorre trasportare e delle distanze da percorrere. Sono state indicate 4 targhe per assicurare comunque la disponibilità, di volta in volta, di almeno un’auto giacché la Lipu opera con volontari. È chiaro, pertanto, che non possono entrare in Zona A contemporaneamente 4 autovetture! Inoltre l’ingresso viene effettuato soltanto quando necessario, in particolare una volta al mese per effettuare i transetti e 6 volte in un anno per monitorare la fauna». Da qui la considerazione: «Sarebbe fuorviante – conclude la nota della Lipu – paragonare i pullman che portano 120 persone al giorno per fruizione turistica con una autovettura che entra 16 volte in un anno, con 2-3 persone per svolgere un importante servizio per il Parco». Fonte “La Sicilia” del 15-02-2022