Alla fine i sindaci di Bronte, Maletto e Randazzo, assieme ai colleghi dei Comuni dell’Etna, hanno promesso di sottoscrivere il protocollo d’intesa richiesto dalla Prefettura di Catania per “migliorare e coordinare il sistema di Protezione Civile nell’intero cono del Vulcano. Lo hanno fatto, però, solo dopo che il vice prefetto, Rosaria Giuffrè, ha assicurato loro che il problema della fruizione sarebbe stato sicuramente trattato in un altro incontro. Durante il vertice, infatti, i 3 sindaci hanno sostenuto la propria idea che non sarebbe stato possibile affrontare il problema della Protezione civile se non si aveva reale contezza di chi è per quale motivo percorre con automezzi la strada, a 3000 metri, che attraversa il proprio territorio, senza che i Comuni stessi ne siano a conoscenza o diano autorizzazione. Anzi il sindaco di Maletto Salvatore Barbagiovanni, ha sottolineato: “Non si può parlare si sicurezza se non vi è assoluta legalità. Ed io sottopongo all’attenzione dei sindaci una nota del direttore del Parco dell’Etna che denuncia attività abusive nel nostro territorio nei pressi del cratere centrale. Il direttore del Parco denuncia – ha continuato – che qualcuno ha effettuato lavori ed è arrivato nei nostri territori con mezzi meccanici senza autorizzazione”. E l’assessore di Bronte, Antonio Currao, a nome del sindaco Graziano Calanna, ha rincarato la dose, affermando: “Pare che ci sia chi porti i turisti bel nostro territorio, senza autorizzazione”. A momenti la discussione è diventata accesa con i sindaci di Castiglione e Linguaglossa che ai 3 colleghi hanno sottolineato come quello non era il tavolo per affrontare il problema della fruizione turistica. Tornata la calma i temi del protocollo da sottoscrivere sono stati affrontati. La Prefettura ha sottoposto una bozza che prevede la creazione di “un coordinamento per fronteggiare le emergenze legate all’attività del Vulcano Etna”. Il coordinamento dovrebbe avere sede all’interno dei Centri servizi a Piano Provenzana di Linguaglossa nel versante nord e a Nicolosi presso il Rifugio Sapienza e dovrebbe essere costituito dai sindaci e da un funzionario per ogni Comune che, in caso di emergenza, avranno il compito di presidiare le vie di accesso al Vulcano. Ovviamente i sindaci hanno presentato delle osservazioni che la Prefettura ha accolto. Fra i tanti problemi sollevati quello della vigilanza. Per questo i primi cittadini presenteranno delle richieste per permettere alla Prefettura di redigere un documento unico. Prossimo inconto giovedì pomeriggio per la firma del protocollo. Fonte “La Sicilia” del 31-03-2017