Disavventura a lieto fine per un turista russo di 27 anni, che venerdì sera è rimasto in alta montagna sull’Etna, non riuscendo a trovare la strada per arrivare al rifugio Sapienza. L’uomo era partito giovedì dal rifugio Citelli, a quota 1.700 metri sul versante nordest, per effettuare un’escursione e raggiungere il giorno seguente il rifugio Sapienza. Ma gli imprevisti sull’Etna possono essere sempre dietro l’angolo, e piccole e grandi imprudenze rischiano di avere effetti molto seri, così il venerdì l’uomo ha smarrito la strada, a oltre due chilometri di distanza dal rifugio San Gualberto, rimanendo isolato in quota, in una zona boscata del Comune di Ragalna, dove ha cercato riparo. Una situazione di difficoltà che per diverse ore ha fatto temere che le cose potessero evolversi al peggio, fino a quando ieri mattina è arrivato l’epilogo che ha fatto tirare un sospiro di sollievo. L’uomo, stanco ed infreddolito, intorno alle 9 ha chiamato il 112, nuovo numero unico per le emergenze che da giugno funziona nella Sicilia Orientale. Grazie alla localizzazione del telefono cellulare, e soprattutto ad un servizio di traduzione simultanea che il nuovo servizio prevede, l’area delle ricerche è stata ristretta tra il rifugio San Gualberto e la zona compresa tra Monte Scavo e la Galvarina. Diverse le chiamate effettuate dall’escursionista, rese difficoltose dalla mancanza di rete che in alcuni momenti impediva la trasmissione telefonica, con lo stesso escursionista che in una delle comunicazioni, riusciva a dare le coordinate satellitari con la sua posizione. A questo punto, è entrato in azione il Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi. Il comandante Domenico Granata, insieme al maresciallo Nicola Zarbo, al vice brigadiere Antonio Previtera e all’appuntato
Carlo Raguso, con l’ausilio del cane “Asia”, un pastore belga addestrato per la ricerca di persone disperse in ambiente boschivo e in alta montagna, dopo avere ricevuto la richiesta di soccorso si sono subito portati in quota. La ricerca non è durata tanto, grazie ai punti di riferimento trasmessi dallo stesso escursionista, utili a restringere la zona di intervento, ed a permettere agli uomini
della Guardia di Finanza di raggiungere in poco tempo il malcapitato, trovato spossato dalla notte passata in quota, a basse temperature, e senza viveri e acqua, ma comunque senza grossi problemi fisici. Dopo essere stato reidratato e rifocillato, è stato condotto presso la Stazione del Soccorso alpino di Nicolosi. Nel pomeriggio di ieri altri due turisti sono stati soccorsi, stavolta dal Cai, nella Valle del Bove. R. P. Fonte “La Sicilia” del 14-10-2017