È ricoverato nel reparto di Chirurgia dell’ospedale Cannizzaro e sorvegliato dai carabinieri, Filippo Asero, 47 anni di Bronte, l’uomo che ha ucciso la moglie (formalmente non era ancora ex) Ada Rotini in via Boscia, davanti la casa dove attualmente abitava e che per un periodo aveva diviso con la vittima. Asero, dopo avere accoltellato la donna, ha tentato il suicidio, inferendosi vari colpi non profondi, di cui l’ultimo nell’addome dove il coltello è rimasto conficcato, senza ledere né la milza né il fegato. Soccorso con un’ambulanza del 118 di Bronte, Asero è stato trasferito con l’elisoccorso, all’ospedale Cannizzaro di Catania, dove ha subito un intervento per estrarre il coltello, ma non è in pericolo di vita. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo avrebbe dovuto separarsi da Ada Rotini, conosciuta qualche anno fa, e con la quale, dopo una breve relazione, si era sposato con rito civile. Ma poi qualcosa non è andata per il verso giusto e la loro relazione si era interrotta. Lui, però, non si era rassegnato all’idea di separarsi dalla donna. A Bronte è conosciuto da tutti con il soprannome di “Filippo Parraccia”. Famiglia di pastori, lui non aveva mai seguito le orme dei genitori. Nel 2001 era stato anche imputato nell’omicidio di Sergio Gardani, uomo vicino a Francesco Montagno Bozzone (ritenuto il referente del clan Santapaola a Bronte). Un testimone dichiarò che uno dei killer avrebbe detto «spara Parraccia!». Ma in seguito, nel processo di appello, Asero era stato assolto, perché emerse che la testimonianza era stata resa proprio per depistare le indagini. Dopo quattro anni di carcere Asero venne scarcerato e da allora non si è reso più protagonista della cronaca locale, fino a ieri.
Ultimamente spesso era in giro a bordo del suo motorino elettrico, e da qualche anno era molto attivo sui social, tanto da avere ben tre profili su Facebook. Proprio in uno di questi, poco tempo fa, aveva pubblicato la foto con le fedi nuziali, e in due profili su tre, sono decine le foto insieme alla moglie Ada. Queste foto, ieri, hanno scatenato una valanga di commenti offensivi nei suoi confronti. Grande cordoglio in tutto il paese per quanto avvenuto, particolarmente addolorato il sindaco Pino Firrarello: «Pochi giorni fa ad Acicastello – ha affermato il primo cittadino – e oggi a Bronte, domani non sappiamo dove, sappiamo che accadrà ancora. Non è possibile. Lo Stato deve punire severamente questi atti ignobili. Nessun essere umano può disporre della vita altrui. Nessuna donna deve avere paura di vivere libera. Se siete vittime, – ha concluso rivolgendosi a tutte le donne – denunciate al Telefono Rosa e alle istituzioni: abbiamo il dovere di starvi vicino. Proclameremo il lutto cittadino». Per ricordare Ada, e tutte le vittime di femminicidio, il Comune di Bronte ha organizzato. per stasera alle 19, una fiaccolata che partirà dalla villa comunale per poi percorrere tutta la via Umberto fino a piazza Spedalieri. Fonte “La Sicilia” del 09-09-2021