Un territorio dall’enorme valenza turistica, attraversato dalla storica ferrovia Alcantara -Randazzo, oggi purtroppo in condizioni di abbandono e degrado generale. Già nei primi chilometri della tratta, pesantemente invasi da vegetazione infestante, come la quasi totalità dei 37 km del tronco, troviamo i primi casi di abusivismo e degrado: un recinto costruito sul sedime ferroviario in tempi recenti, con annesso attraversamento non regolamentare; una galleria con vecchie batterie esauste e spazzatura varia, quest’ultima, una costante in quasi tutti i punti in periferia dei paesi attraversati dalla tratta ferrata. Un continuo susseguirsi di sterpaglie, recinti e attraversamenti non autorizzati, frequenti a valle della tratta e marcatamente fra Mojo e Randazzo, finanche occupazioni degli stessi fabbricati (un ex edificio alloggi di una stazione è “abitato” da almeno 3 anni), pur essendo quasi tutti murati e resi inaccessibili a curiosi e ladri di cimeli. Degrado e vandalismo spiccano anche nei vecchi impianti di passaggi a livello, installati dopo il ’94 ed entrati in funzione per pochissimo tempo. Ed ancora animali domestici lasciati liberi lungo alcuni tratti, mentre a fare “da specchio” a tanto degrado, le stazioni di Mojo Alcantara e Gaggi che sono affittate dall’ente gestore a privati, che mantengono le condizioni estetiche dei fabbricati e dei piazzali ottimali, ed un casello in territorio di Gaggi trasformato in b&b.
«Passata l’emergenza legata al Covid-19 – ci dice Marco Crimi, presidente dell’associazione Ferrovia Valle Alcantara – il nostro sodalizio riprenderà tutte le attività associative che riguardano il sostegno al riuso della tratta ferrata, la promozione del territorio ed alcune attività già in cantiere; cosa più importante, torneremo ad incontrare gli amministratori valligiani (già coinvolti mediante un documento firmato nel giugno 2018 nella sede del Parco fluviale dell’Alcantara dove richiedono di portare avanti l’iter della legge 128/2017 sulle ferrovie turistiche) e gli enti regionali per stimolarli ulteriormente ad intraprendere azioni che riportino l’attenzione sulla ferrovia». S. Z. Fonte “La Sicilia” del 22-06-2020