Floresta. L’Amministrazione comunale di Floresta, «forte della determinazione unanime del Consiglio di recedere dal rapporto con l’Ente Parco dei Nebrodi, di cui alla Deliberazione consiliare n. 45 del 2 ottobre 2014», assume ulteriori iniziative per dare concreta attuazione alla volontà di fuoriuscita dal Parco. «I componenti del Consiglio comunale – si legge in una nota – senza distinzione di appartenenza, l’Esecutivo e ovviamente il sindaco, più che mai convinti, dell’inutilità del Parco dei Nebrodi, nell’ordinaria gestione, e, quindi, della giustezza delle decisioni responsabilmente assunte, si dicono pronti ad intraprendere ogni possibile ulteriore azione, in qualunque sede, per suggellare definitivamente il distacco dal Parco». Intanto il sindaco Sebastiano Marzullo (Nella foto), «interprete del comune sentire della cittadinanza in ordine alla questione», ha formalizzato con nota del 18/11/2014 agli organi di Governo dell’Ente Parco dei Nebrodi la «richiesta di rilascio dei locali di proprietà del Comune, a suo tempo concessi in comodato d’uso con relativi servizi, per l’espletamento di attività nel territorio di Floresta». Con tale nota è stata pure «sollecitata la rimozione della cartellonistica del Parco comunque presente nel territorio di Floresta», precisando che «l’eventuale inadempienza comporterà l’intervento del Comune che provvederà a rimuovere direttamente la segnaletica». La querelle non accenna a placarsi, perché «sono in molti a ritenere che l’Ente Parco dei Nebrodi, più che assolvere alle funzioni previste dal relativo statuto, debba essere considerato uno strumento di gestione politica le cui effettive finalità sono ben lontane da quelle statutarie. A fugare questi pensieri non è certamente bastata la recente relazione del Presidente dalla quale emergono – più che altro – riferimenti a fatti di natura squisitamente personale e le poche citate iniziative a carattere istituzionale, in parte datate e da riferire a precedenti gestioni, risultano di dubbia efficacia per lo sviluppo del territorio».
Fonte “La Sicilia” del 22-11-2014