E’ partito il 15 giugno, in diverse province della Sicilia, ma non in tutte, il servizio antincendio boschivo per l’anno 2020. Tra quelle che hanno iniziato puntualmente anche la provincia di Catania, che come ogni anno mette in campo diverse squadre per fronteggiare la piaga degli incendi estivi. Ma ogni anno, ripartire è sempre più pesante e si inizia sempre con grossi handicap. A peggiorare le cose, in questo 2020 molto anomalo, anche l’emergenza covid 19 che ha ritardato l’assunzione degli operai dell’azienda, e di conseguenza, anche i lavori di prevenzione necessari per ridurre i rischi incendi e limitare i danni. I problemi sono quelli di ogni anno. Mancanza di mezzi, di dpi, e in ultimo è nata anche la polemica dell’età dei lavoratori con una età media che ogni anno si alza sempre più. Nel distretto dell’Etna, sono stati consegnati solo alcuni dei mezzi necessari. Bronte, Randazzo, Maniace, così come altri distaccamenti forestali, hanno avuto in dotazione solo alcuni mezzi, che non bastano per tutte le squadre. Molti sono ancora fermi in officina anche perché il meccanico che sistema i mezzi, viene assunto insieme agli addetti antincendio e alle vedette il 15 giugno. Anche i dpi sono stati in parte consegnati, ma delle due tute antincendio che gli addetti antincendio dovrebbero avere, ad alcuni ne è stata consegnata solo una, e ad altri ancora nulla. Quest’ultimi non possono per il momento partecipare allo spegnimento degli incendi, ma vengono utilizzati per le vedette o la prevenzione.
Dall’Ispettorato nessuna replica, nessuno rilascia dichiarazioni, ma è facile capire perché la situazione è questa. Ogni anno gli uffici della Regione, pur sapendo che per avviare il servizio sono necessari alcuni atti, tra cui gare d’appalto per i dpi e per la manutenzione dei mezzi, si attivano sempre con tempi biblici. Nei veri ispettorati e nei distaccamenti forestali, non ci sono più agenti che possono assicurare o coordinare i servizi. A Bronte fino a qualche anno fa erano in servizio oltre 15 guardie, ora sono rimasti in tre, e a Maniace, addirittura solo il comandante. L’impegno del Governo regionale di effettuare un concorso per 70 forestali, non serve a granché, non bastano neanche a garantire una unità in più ad ogni distaccamento. Molti proclami, ma pochi fatti, con una campagna che si presenta molto difficile. Lo scorso anno in molte zone di Catania e provincia, tra cui la Playa, gli incendi hanno fatto danni enormi. Ancora c’è il tempo per rimediare, ma bisogna agire in fretta. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 26-06-2020