Quella frana lì. al chilometro 10 della Strada Statale 284, in territorio di Maletto, c’è sempre stata. Forse sono decenni che proprio in quel punto il terreno scivola in continuazione, trascinandosi un ampio fazzoletto di asfalto della Statale. Inutile rifare la carreggiata, come qualche giorno fa, perché dopo poche settimane il manto stradale resta sempre sconnesso. Adesso, finalmente, è arrivato il momento di intervenire con maggiore energia. L’Anas, infatti, ha stanziato 40 mila euro e sta concludendo il contratto con una ditta chiamata ad eseguire i lavori necessari per drenare meglio le acque nel terreno e fermare, così, la frana. Nelle prossime settimane dovrebbero iniziare i lavori. Si dovrebbero realizzare gli ormai noti gabbioni metallici riempiti di pietra, ottimi per creare uno sbarramento nel terreno e permettere contemporaneamente alle acque piovane di scendere a valle. Gli automobilisti sperano che funzioni e che l’intervento sia definitivo, perché non sono passati molti giorni da quando, proprio in quel punto, a causa di una frana, era segnalato un restringimento della carreggiata considerato pericoloso, perché in prossimità di una curva. Un’opera necessaria da molti anni e adesso, finalmente, si sta intervenendo. Alla luce, però, delle condizioni del tratto Maletto – Randazzo della Ss 284, c’è davvero poco da gioire. Questi lavori, pur utili, sembrano una goccia rispetto a quanto si dovrebbe realizzare su questa arteria. Chi la percorre quotidianamente nota guardrail divelti da incidenti che si sono verificati ormai da anni, sa di trovare buche da tutte le parti, poi rattoppate alla buona e sa che dopo ogni pioggia non è impossibile trovarne di nuove, anzi. E sa pure che l’asfalto è particolarmente scivoloso, come hanno segnalato spesso le forze dell’ordine. Molti gli incidenti che si sono verificati nella zona. Qualche automobilista ha pure intentato causa all’Anas. Eppure non si interviene in maniera adeguata, anche se a breve si prevede di sostituire l’asfalto solo dal chilometro 5 al chilometro 6,4. Vero è che quello è certamente il tratto più disastrato, ma è vero anche che i residenti e, soprattutto, i turisti che vorrebbero raggiungere il Parco dell’Etna meritano una strada migliore. Lo chiedono i numerosi pendolari e lo ribadiscono gli operatori turistici che sanno bene come d’inverno questa Statale sia un freno per lo sviluppo turistico. Un pò come il tratto Randazzo – Fiumefreddo della Statale 120, che dovrebbe collegare la costa ionica e Taormina e al Parco dell’Etna. Eppure, a leggere i giornali e le agenzie di stampa ci si accorge che l’Anas nel Nord Italia ha speso ben 200 milioni di euro per realizzare appena 10 chilometri di strada nuova sulla Statale che collega il Lago di Como con il Parco dello Stelvio. Se è vero che siamo Italia anche qui, Taormina ed il Parco dell’Etna non sono meno importanti.
Gaetano Guidotto
CURVE A RISCHIO
Il primo tratto extraurbano della Ss 284 da Randazzo a Maletto è lungo poco più di 10 chilometri. Sembrano pochi ma le emergenze sono tante e non sapremo mai se, sommate all’imprudenza, sono state causa di incidenti. Le prime curve subito dopo Randazzo sono micidiali e molti automobilisti assicurano che quando piove diventano scivolosissime. C’è una curva poi (lì è morta una ragazza di Randazzo) dove stranamente le auto sbandano in continuazione. Poi, a Maletto, l’ormai nota frana. I più anziani dicono che c’è sempre stata. Speriamo che dopo i lavori previsti resti solo un lontano ricordo.
Fonte “La Sicilia” del 06-06-2015