Si è svolta un’esercitazione di ricerca e soccorso in ambiente impervio che ha visto impegnato il personale specializzato del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza delle regioni Sicilia e Calabria, del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano (Sass) del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas), con la cooperazione degli elicotteri dei reparti di volo della Guardia di Finanza di base a Catania, Palermo e Lamezia Terme. L’esercitazione si inserisce nell’ambito dell’accordo di cooperazione siglato a livello centrale tra il Corpo della Guardia di Finanza e Cnsas, che nello scorso mese di agosto ha visto la stipula, tra il Comando regionale Sicilia della Guardia di Finanza e il Sass, di un protocollo d’intesa finalizzato a rafforzare la collaborazione nelle attività operative in ambiente montano in occasione di congiunte operazioni di salvataggio. Nell’aspro e complesso scenario operativo del vulcano Etna, il dispositivo di soccorso messo in campo si è cimentato nella risoluzione di tre casi che simulavano altrettante situazioni di crisi, alcune delle quali realmente verificatesi in passato sulle falde dell’Etna, che hanno contemplato un’improvvisa e inaspettata attività vulcanica, la ricerca di persone disperse e il recupero di un infortunato, rimasto ferito durante un’arrampicata in una zona particolarmente scoscesa. L’esercitazione ha avuto anche lo scopo di testare la reattività delle linee di comando e il coordinamento con gli enti civili del Soccorso Alpino, al fine ultimo di poter disporre di uno strumento rapido ed efficace in grado di fornire risposte immediate in caso di eventi calamitosi e di infortuni che richiedano l’attivazione del pubblico soccorso. Fonte “La Sicilia” del 12-10-2018