BERLINO – È stata una vera esecuzione. Franco Siccu, uno degli italiani vittime ieri del folle gesto di un omicida in un bar di Hannover, si è inginocchiato davanti al suo assassino e l’ha pregato di non premere il grilletto, ma invano: l’uomo gli ha sparato alla testa senza pietà. È il racconto di una testimone oculare intervistata dalla Bild, secondo quanto scrive oggi il tabloid nella sua versione online. L’assassino, ha detto la testimone, ha sparato prima all’amico di Siccu e poi ha puntato la pistola contro il suo connazionale. “Franco si è inginocchiato davanti all’uomo, lo ha implorato ‘no’, per favore non…”, ha riferito la testimone. Ma l’assassino ha sparato per la seconda volta, anche questa volta puntando alla testa da una distanza ravvicinata. Siccu, come è noto, è deceduto in ospedale poco dopo, mentre Longhitano è morto durante la notte. “Questa tragedia è successa per una stupidata di un pazzo. Non si ammazza la gente così, a sangue freddo…” ha riferito il cognato di Giuseppe Longhitano che si trovava in Germania da circa 20 anni e da qualche anno faceva il pizzaiolo nel ristorante Mamma Raffaele di Hannover, “Pippo era sposato con mia sorella, lavorava in questo ristorante da quando l’abbiamo aperto, a febbraio del 2008, quindi da due anni e qualche mese- ha spiegato – Noi siamo in Germania dall’inizio degli anni Sessanta e lui era qui da una ventina d’anni. Aveva due figli grandi, uno di 20 anni e l’altro di quasi 19, che vivono ad Hannover e anche la moglie vive qui”. Ancora scosso dalla perdita del parente, il cognato di Longhitano ha poi spiegato che la vittima “era di Bronte” (in provincia di Catania) e che i parenti “arriveranno stasera” dall’Italia. “Sono choccato – ha detto -Morire per una stupidata di queste…”. “Come hanno detto i testimoni, non è che c’è stata una discussione o che cosa – ha proseguito – Si è soltanto parlato un poco del pallone, del fatto che l’Italia ha quattro stelle, la Germania tre. Questa era la discussione, una discussione futile” sulle coppe mondiali delle rispettive nazionali di calcio. Il ristorante Mamma Raffaele si trova in un quartiere di Hannover a circa tre km dal bar ‘Columbus’, dove è avvenuto il duplice omicidio. “Negli anni passati, nel quartiere a luci rosse ci sono stati degli episodi di violenza – ha concluso -, ma ultimamente la situazione era tenuta sotto controllo”. Intanto la famiglia di Giuseppe Longhitano si è chiusa in un muto silenzio. Nella casa di Bronte, paese famoso nel mondo per il suo pistacchio, a 35 chilometri da Catania, dove vivono la sorella e la madre dell’uomo i giornalisti, almeno per il momento, “non sono graditi”. Le due donne sono nella loro abitazione di viale Sardegna, nella circonvallazione del paese etneo, dove entrano e escono stretti familiari e amici fidati, senza rilasciare commenti o dichiarazioni. Giuseppe Longhinato ha un altro fratello che è emigrato anche lui all’estero 24 anni. Dal giorno della sua partenza l’uomo non era più rientrato a Bronte, tranne lo scorso anno quando ha trascorso nel suo paese d’origine alcuni giorni in ferie.
Fonte La Sicilia Web
OMICIDIO LONGHITANO AD HANNOVER
Il sindaco Pino Firrarello: “Un atto brutale”
A seguito dell’assassinio ad Hannover del brontese Giuseppe Longhitano, il sindaco di Bronte Pino Firrarello ha dichiarato:
“Un atto brutale che ci riporta molto indietro nei rapporti fra persone civili. Non pensavamo che per una questione così banale, come il calcio, potesse essere assassinata una persona ancora giovane, che lascia nel dolore la sua famiglia e tutti coloro che lo hanno apprezzato. Il povero Giuseppe non aveva avuto esitazione ad emigrare pur di trovare quel lavoro che nella sua terra non era riuscito ad ottenere. Mi unisco al dolore della famiglia”.
L’Addetto stampa Gaetano Guidotto