Si è svolto martedi 5 dicembre scorso l’ultimo webinar dedicato al compostaggio nell’ambito del progetto “Humus per la biosfera”, promosso dalle Giacche Verdi Bronte in sinergia con la Fondazione Manfred-Hermsen-Stiftung nell’ambito del programma EUKI del Ministero Tedesco BMWK. Come sempre a fare da padrone di casa il Dott. Chim. Danilo Pulvirenti, già amministratore in diversi comuni siciliani ed esperto di compostaggio comunale. Il webinar, dal titolo “Gestione sostenibile degli scarti agricoli” ha avuto come ospiti il Prof.Paolo Guarnaccia del Dipartimento Agricoltura Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell’Università di Catania, il Dott. Antonio Cassarino, imprenditore agricolo, e l’Ing. Gianpaolo Sardo. Le figure sopracitate sono protagoniste di un progetto ambizioso che ha come obiettivo la lotta alle “Fumarole” nelle le aziende agricole che coltivano ortaggi in serra, in particolare nella zona del Ragusano/Siracusano. Il progetto sperimentale di compostaggio della Fratta è stato realizzato proprio grazie alla sperimentazione di materiali compostabili all’interno delle serre nell’azienda del Dott. Cassarino, con l’impianto tecnico perfezionato dal Docente della Facoltà di Agraria e l’Ingegnere vittoriese.
“Dobbiamo spingere sempre più imprenditori agricoli ad utilizzare materiali compostabili – ha affermato l’Ing. Sardo durante il webinar – con evidenti vantaggi per l’ambiente e per le aziende stesse. La Regione Siciliana però dovrebbe sostenere l’acquisto di tali materiali, che al momento hanno un costo non indifferente a causa della scarsa richiesta”. “Un agricoltore che oggi decide di aiutare l’ambiente è un eroe. Molti non comprendono il pericolo – ha proseguito il dott. Cassarino – di avvicinare la nostra realtà a quella della terra dei fuochi. Solo se eliminiamo la plastica a monte potremo avere risultati a lungo termine, per questo utilizziamo spago di amido di mais e gancetti in acido polilattico, totalmente compostabili”. Il Prof. Guarnaccia ha sottolineato “dobbiamo arrivare ad una cosiddetta Neutral carbon farming. L’agricoltura è l’unica attività dell’uomo che può sottrarre CO2 dall’atmosfera. Se si ha un approccio sostenibile e sistemico, ma soprattutto partecipativo i problemi si risolvono, ottenendo con questi metodi sopradescritti un ottimo materiale organico riutilizzabile in azienda, evitando qualsivoglia combustione.
Il problema è trovare una leva fiscale per sostenere gli agricoltori che decidono di intraprendere questa strada ed in questo le istituzioni regionali sono cruciali”. In chiusura il Dott. Pulvirenti ha affidato ad una frase celebre la chiusura del webinar: “Dio ricicla, il diavolo brucia”, perfetta sintesi dello spirito dell’intera progettualità di Humus per la Biosfera. Il progetto proseguirà fino al termine del 2023, tra educazione ambientale (4500 studenti raggiunti), sperimentazioni agricole in sinergia con il Di3A e disseminazione di buone pratiche.