Nell’aprile scorso l’obbiettivo era quello di far inserire il Castello Nelson fra i beni pubblici italiani che l’Agenzia del Demanio avrebbe presentato all’ Eire (Expo Italia Real Estate), la fiera di Milano che ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio immobiliare italiano. Domani l’assessore Mario Bonsignore sarà il primo ad intervenire nella conferenza che si terrà all’interno della fiera milanese dal titolo “I grandi progetti a rete: Valore Paese Dimore”. A fargli compagnia i sindaci dei Comuni italiani, fra cui Palermo, che hanno partecipato alla manifestazione di interesse al progetto dell’Agenzia del Demanio, che ha considerato di “livello 1” l’idea del sindaco di Bronte, Pino Firrarello, e dello stesso assessore Bonsignore di cercare investitori privati per ricostruire l’antico Borgo Caracciolo all’interno dell’area del Castello. “Attraverso Valore Paese Dimore – ci spiegano Firrarello e Bonsignore – l’Agenzia del Demanio promuove iniziative di sviluppo finalizzate alla valorizzazione ed al recupero di immobili di pregio. Noi abbiamo proposto il nostro Castello Nelson con l’obiettivo di reperire investitori interessati a ricostruire l’intero Borgo Caracciolo e trasformarlo in una struttura ricettiva”. “Quando abbiamo partecipato – specifica Bonsignore – sapevamo che la selezione sarebbe stata particolarmente difficile. Ma l’agenzia del Demanio ha apprezzato i nostri intenti ed ha già inserito il Castello Nelson nel “Road Show”, ovvero la serie di incontri con gli operatori del settore immobiliare. I benefici fino ad oggi sono stati molteplici, – conclude Bonsignore – perché l’Agenzia, oltre ad cercare fondi privati necessari alla nostra causa, ci ha offerto da subito la promozione a livello nazionale e internazionale del Castello Nelson, ci ha inserito nei piani di sviluppo e programmazione nazionale ed europea 2014-2020 ed in alcuni modelli di itinerari culturali tematici. Domani, infine, ci permette di parlare della valorizzazione del Castello di fronte ad un parterre d’eccezione. Insomma – conclude – non sarà facile, ma la strada percorsa sembra quella giusta”.
IL CASTELLO NELSON DI BRONTE
Il turista che dalla costa si arrampica fino al Castello Nelson non rimarrà deluso. Troverà un’atmosfera incantata dove frammenti di memoria antica si intersecano, fino a far primeggiare un angolino di storia inglese che qui, oltre gli imponenti cancelli e fra i rigogliosi giardini, è padrone di casa. Se è vero, infatti, che Giorgio Maniace, nel 1040, per tramandare il ricordo ai posteri della sua vittoria contro i Saraceni, lasciò un’icona della Madonna, conservata in una chiesetta che i residenti fecero costruire appositamente, è vero anche che questa nel 1173 fu inglobata nel convento che Margherita di Navarra, moglie di Guglielmo I, fece edificare per affidarlo ai padri benedettini, i quali la elevarono ad abbazia. Il terremoto del 1673 distrusse parte della sua bellezza che rifiorì circa due secoli dopo, quando l’ammiraglio inglese Horatio Nelson la ricostruì per trasformarla in dimora residenziale. Visitare oggi il Castello Nelson vuol dire passeggiare negli stessi viali attraversati dai nobili discendenti dei Nelson, godere della visione dell’imponente fabbricato che nasconde le camere private, le quali, come in un sogno, ci raccontano la lussureggiante vita del tempo e ci mostrano i tanti cimeli preziosi. I corridoi, infatti, sono impreziositi da quadri, lettere autografe dei reali d’Inghilterra, ordini militari, piani di battaglia e medaglie. Vi sono poi due bicchieri di cristallo ed una bottiglia che Nelson utilizzò addirittura prima della sua morte in battaglia. Ma fra tante meraviglie il turista rimarrà affascinato dal “mite” giardino, dove i più esperti trovano piante importate dall’Inghilterra, dai reperti archeologici e dagli scavi nel grande granaio che ci fanno intendere come forse non tutto sappiamo della Chiesa di Santa Maria, che accoglie i fedeli all’ingresso con uno dei più bei portali che le chiese dei benedettini in Sicilia della seconda metà del XII secolo ci regalarono.
L’Addetto stampa del Comune di Bronte