Come una sentenza del Cga, una volta tanto, riesce ad accontentare tutti. La querelle è quella fra il Comune di Randazzo e la società Joniambiente, ovvero la società Ato che in passato ha raccolto i rifiuti e che oggi è in liquidazione. Il Consiglio comunale della medievale cittadina, infatti, nel giugno scorso ha deliberato il recesso dalla società in liquidazione, con il Tar di Catania che gli ha dato ragione. La Joniambiente, però, non si è arresa, e difesa dagli avvocati Agatino Cariola e Fabio Santangeli, oggi ha ottenuto dal Cga il ribaltamento della sentenza: «Il Comune di Randazzo – si legge – ha motivato il recesso per l’irragionevolezza di pagare i costi di gestione di Joniambiente in liquidazione, quelli “della Srr” e i costi del servizio di igiene urbana gestito dal Comune. Tale motivazione non trova corrispondenza nella legge». «Si è fatta chiarezza – spiega Francesco Rubbino che presiede il Cda della Joniambiente composto anche da Antonello Caruso -. La sentenza restituisce fiducia ai nostri creditori e certezza di diritto anche per gli altri Comuni. È la legge ad aver imposto la liquidazione di questa società e se i Comuni avessero pagato il servizio ottenuto, la liquidazione sarebbe cessata da almeno 5 anni. Invece non lo hanno fatto nonostante le agevolazioni di diverse leggi. Personalmente ho sempre detto che spese di gestione dovevano essere sostenute dalla Regione. La Joniambiente – conclude – ha i conti in regola ed ha sempre deliberato i bilanci in tempo ed alla luce del sole».
Il sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi, però dopo aver esaminato con i suoi uffici la sentenza, si considera soddisfatto: «Certo – spiega – perché se ieri volevamo solo chiudere con il passato per non essere sottoposti ad una spesa che non fornisce servizi ai cittadini, oggi la sentenza ci dice che quello che abbiamo elargito alla Joniambiente, oltre al mero conferimento, va inteso come prestito. Per cui il Comune non è più debitore, ma creditore nei confronti della Joniambiente. Inoltre la sentenza sancisce che il Comune ha il potere di controllo. E noi verificheremo. Non possiamo partecipare a società che sono solo centri di spesa e non forniscono servizi ai cittadini. A settembre – conclude – vedremo se Joniambiente, con cui abbiamo un contenzioso, ci deve o meno delle somme». Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 19-08-2021