Mercato semiaperto di via Mosè a Bronte, dietro la Chiesa Madonna del Riparo, abbandonato, videosorveglianza inefficiente, gazebo di legno aperti e-relative porte e finestre staccate e buttate a terra. Questo, fino a ieri, lo. scenario, di una struttura di 2682 metri quadrati, costata 3 milioni e 300 mila euro, dei 60 gazebo da 125 mila e di telecamere, cablaggio e altri servizi da 116 mila, che ora il sindaco Graziano Calanna valuta di affidare ai privati. Finanziato nel 1992 su input dell’onorevole Turi Leanza, fino al 1991 assessore regionale alla Cooperazione; lo stesso nel 2004 da sindaco di Bronte rielaborava il progetto e proponeva un sito diverso per l’area mercatale, ma la Regione non avallava. La realizzazione e l’apertura dell’opera avveniva durante la sindacatura di Pino Firrarello, lavori avviati nel 2007e inaugurazione ad aprile 2015 con un’esposizione di prodotti tipici, la prima edizione dei «Mercatini di primavera», resa possibile grazie ad altri 241 mila euro di fondi europei concessi nel 2013 dal Gal Etna, per l’acquisto di gazebo, videosorveglianza e cablaggio. Con la realizzazione di questa struttura, ancora penalizzata da collegamenti stradali poco agevoli, è stata riqualificata un’area del centro abitato un tempo adibita a discarica. Il sindaco Graziano Calanna ha dichiarato: «È in corso da parte del nuovo assessore al Patrimonio, Ernesto Di Francesco, una ricognizione dei beni del Comune, all’esito della stessa decideremo collegialmente le iniziative da intraprendere. Posso preannunciare che valuteremo pure di ricorrere a manifestazioni d’interesse per la gestione del mercato da parte di privati». Luigi Putrino Fonte “Giornale di Sicilia” del 27-12-2017