Salvaguardia ambientale, valorizzazione del territorio, interventi per mitigare le azioni dei cambiamenti climatici, sviluppo territoriale, rilancio turistico. Sono gli obiettivi che i Comuni del Gal Etna potrebbero raggiungere grazie ad un nuovo strumento d’azione: il “contratto di fiume”. Per presentare l’iniziativa agli Enti, si è tenuto un incontro a Biancavilla, nella sede del Gal Etna, a Villa delle Favare. Promotore dell’idea il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, con il presidente del “Gal Etna”, Enzo Maccarrone che ha subito creduto in quest’iniziativa, organizzando questo primo incontro, tra i sindaci e i tecnici del “contratto di fiume”. All’appuntamento era presenti, tra gli altri: il sindaco di Bronte, Pino Firrarello; il primo cittadino di Centuripe, Salvatore La Spina; l’assessore Paolo Politi, per il Comune di Adrano; ed ancora, Gaetano Agliozzo, vice presidente del Gal Etna; Andrea Brogna, responsabile di piano del Gal Etna; Sebastiano Muglia, delegato per la Sicilia del tavolo nazionale dei contratti di fiume e di costa; Giorgia Locatelli, responsabile della segreteria organizzativa dei contratti di fiume. Che cos’è in concreto il contratto di fiume e come si intende agire? Il contratto di fiume è uno strumento ideato per promuovere azioni di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali (come previsto dalla legge 221, del 28 dicembre 2015 e da altri, recenti, strumenti normativi); dunque, persegue la tutela e la corretta gestione delle risorse idriche (fondamentale per contrastare inverni piovosi e estati torride), oltre alla valorizzazione dei territori fluviali e la salvaguardia degli stessi dal rischio idraulico. In Sicilia attualmente sono 9 i contratti di fiume avviati, ancora tutti alle prime fasi di attività. Ad unire gli 11 Comuni del Gal Etna (lo si ricorda, si tratta di: Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Catenanuova, Centuripe, Maletto, Maniace, Paternò, Ragalna e Santa Maria di Licodia), è il fiume Simeto, nei secoli fondamentale per lo sviluppo di questi territori. Per portare a termine un “contratto di fiume”, occorre muoversi in più fasi.
La prima, prevede la stesura di un documento d’intenti, siglato da tutti i primi cittadini che intendono servirsi di questo strumento; da qui, la seconda fase, prevede un’analisi ambientale e socio economica del territorio in cui si intende agire; per arrivare alla terza fase, l’elaborazione di un documento strategico, dove si definiscono gli obiettivi a medio e lungo termine che si intendono perseguire; da qui si passa alla fase operativa, la definizione di un programma d’azione da definire anche la partecipazione del territorio, le associazioni in testa, per poter mettere a punto uno strumento ampiamente condiviso. Il Gal, al termine dell’incontro, si è fatto promotore per la stesura del documento di intenti e l’o r g anizzazione, a breve, di un ulteriore incontro preparatorio tra le parti interessate all’utilizzo di questo strumento. «Riteniamo strategica, come azione, l’avvio dei contratti di fiume – evidenzia il vicepresidente del Gal Etna, Gaetano Agliozzo -. Il Gal Etna ha messo insieme i Comuni, darà il suo supporto tecnico per promuovere una strategia, con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare il fiume Simeto». Intervenire oggi, per salvaguardare il domani delle nuove generazioni. Fonte “La Sicilia” del 10-06-2022